Ponte sullo Stretto, Faraone: “Basta parlarne, si faccia” - QdS

Ponte sullo Stretto, Faraone: “Basta parlarne, si faccia”

Ponte sullo Stretto, Faraone: “Basta parlarne, si faccia”

martedì 08 Settembre 2020

Il presidente dei senatori di Italia Viva incalza il Governo sull’opportunità offerta dal Recovery Fund. A Reggio Calabria partiti e istituzioni a confronto: “Opera necessaria”. Il sottosegretario al Mit Margiotta, "Serve all'Italia e al Mezzogiorno". Renzi, "Costa di più non farlo che farlo".

REGGIO CALABRIA – “Il Recovery fund potrebbe finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina”.

È quanto ha dichiarato la senatrice Silvia Vono, vicepresidente della commissione Lavori pubblici e Comunicazioni di Palazzo Madama, nel corso del convegno sul Ponte sullo Stretto tenutosi ieri a Reggio Calabria.

“Un’infrastruttura di cui si discute da tanto tempo. Ora è arrivato il momento di decidere. La politica non può più tentennare. Abbiamo un progetto già definito che ha avuto le autorizzazioni. È impensabile prendere in considerazione idee strambe come quella del tunnel e usare questa proposta per prendere tempo”.

“Il Ponte – ha proseguito la senatrice Vono – è un’opera prioritaria per l’Italia anche a livello internazionale. Entro il 15 ottobre noi dobbiamo presentare necessariamente le richieste del recovery fund con dei progetti validi e quale miglior progetto del Ponte?” .

Sulla opportunità di costruire il ponte è intervenuto anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

“Costa più non farlo che farlo noi abbiamo un problema, che è assurdo, l’ideologia deve essere bloccata – ha detto l’ex premier -. Questa cosa libera dall’isolamento la Calabria e mette al centro un grande investimento sul futuro”.

Si è detto affascinato dall’idea del Ponte sullo Stretto il sottosegretario al Mit, Salvatore Margiotta.

“Serve all’Italia – ha detto – al Mezzogiorno e serve ad una generazione politica che vuole avere l’ambizione di lasciare un segno di sè per dimostrare che, in quanto a tecnologia e tecnica possiamo essere i primi del mondo perché questo sarebbe anche il valore simbolico di questo Ponte”.

“C’è la solita polemica un po’ stantia – ha aggiunto Margiotta – sul fatto che non bisogna fare il Ponte se prima non si fanno le altre cose e questo è parzialmente vero. Io dico che bisogna fare tutto e tutto insieme. C’è una discussione su un tunnel o sul ponte e qui esprimo un parere del tutto personale perché il ministero si esprimerà attraverso la commissione che ha insediato. Io sono convintissimo che si arriverà nuovamente, come già successe 30-40 anni fa, a dire che la soluzione giusta è quella del ponte. Le pendenze richieste dai treni richiederebbero tratti di galleria in Calabria per entrare e in Sicilia per uscire di decine di chilometri sottoterra. Il che porterebbe a spese forti e porterebbe anche a tagliare fuori le città principali dalla possibilità di accedere alle stazioni”.

Sostiene le idee del suo leader Renzi, Davide Faraone, presidente del gruppo di Italia Viva al Senato. “Il problema del ponte sullo Stretto è che bisognerebbe smettere di parlarne e bisognerebbe finalmente farlo. Il Ponte è indispensabile – ha aggiunto Faraone – per migliorare la qualità della vita e dell’economia nel nostro Mezzogiorno e per l’intero paese e per modificare rotte che nel mediterraneo ci scavalcano. C’è un progetto, si utilizzi quello. Occorrerebbe qualche settimana per renderlo operativo. Niente fantasie o operazioni per edulcorare il ponte con piste ciclabili o robe ridicole di questo genere, ma semplicemente, realizzare l’infrastruttura. Il Ponte è l’occasione che ci vuole. Poi possiamo fare le opere di detassazione per le imprese che investono al sud, i piani di sviluppo per le Zes ma l’infrastruttura primaria che poi migliorerà tutte le infrastrutture secondarie è il Ponte”.

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