Da escludere i fondi del Recovery commenta il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili. Falcone aggiunge: "Realizzarlo con il progetto Eurolink".
La relazione della commissione di esperti sul ponte sullo Stretto “contiene molte informazioni nuove, molti elementi che vadano considerati da molti punti di vista. La mia speranza è che questo dibattito prenda in considerazione questa analisi e poi si svolga un dibattito pubblico anche alla luce dei nuovi dati. Discuteremo questo una volta che il rapporto sarà reso pubblico”. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini a SkyTg24 Economia.
“Questa commissione di esperti molto molto qualificati ha completato questo lavoro e questo lavoro ha preso in considerazione diverse ipotesi e ha tratto delle conclusioni che verranno rapidamente inviate in Parlamento e al dibattito pubblico”, ha detto Giovannini. Sull’ipotesi che per il ponte possano essere usati i fondi del Next Generation Eu, il ministro ha chiarito che il “il Pnrr è chiuso, andato a Bruxelles, fine delle trasmissioni.
E come ho detto nelle scorse settimane non sarebbe stato possibile inserirlo, anche se qualcuno avesse voluto, perché le scadenze sono il 2026 con le opere in esecuzione. Dopodiché ci sono altri fondi e, se il paese deciderà di andare in questa direzione, deve utilizzare altri fondi“.
L’assessore regionale siciliano alle Infrastrutture Marco Falcone, commentando le notizie sull’esito dei lavori della Commissione ministeriale istituita per esaminare la questione dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, ha commentato: «Le ultime notizie che giungono da Roma ci danno ragione. La commissione di esperti, istituita dall’ex ministro De Micheli, conferma quello che sosteniamo da sempre, cioè la bontà del progetto già esistente del Ponte sullo Stretto come unica strada per scrivere una nuova storia di Sicilia e Sud Italia.
Per altro verso, l’ipotesi alternativa di Italferr del ponte a tre campate, ancorché valida e ritenuta fattibile, sarebbe però tutta ancora da impostare. Ecco perché dobbiamo partire subito dal progetto di Eurolink che WeBuild, assieme a Sicilia e Calabria, si è detta pronta a realizzare da subito.
Un progetto chiavi in mano, già munito dei necessari pareri e relative autorizzazioni. Il governo Musumeci chiede che non si perda più tempo, facendo anche appello alla chiara maggioranza pro-Ponte presente in Parlamento. Oggi ci sono tutte le condizioni per passare dalle parole ai fatti».