Ponte sullo Stretto, lo Stato rimodula i costi: cosa cambia - QdS

Ponte sullo Stretto, lo Stato rimodula i costi: come saranno stanziate le risorse

Ponte sullo Stretto, lo Stato rimodula i costi: come saranno stanziate le risorse

Salvatore Rocca  |
mercoledì 13 Dicembre 2023

Ecco l'emendamento alla Manovra che alleggerisce i costi, da parte dello Stato, per la costruzione del Ponte sullo Stretto.

È arrivato il quarto emendamento alla Manovra annunciato nei giorni scorsi dal Governo nazionale che va a rimodulare i fondi destinati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, vincolando parte delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione indirizzati alla Sicilia.

In base a quanto previsto dall’emendamento “nelle more dell’individuazione di fonti di finanziamento atte a ridurre l’onere a carico del bilancio dello Stato, è autorizzata la spesa complessiva di 9.312 milioni di euro, in ragione di 607 milioni di euro per l’anno 2024, 885 milioni di euro per l’anno 2025, 1.150 milioni di euro per l’anno 2026, 440 milioni di euro per l’anno 2027, 1.380 milioni di euro per l’anno 2028, 1.700 milioni di euro per l’anno 2029, 1.430 milioni di euro per l’anno 2030, 1.460 milioni di euro per l’anno 2031 e 260 milioni di euro per l’anno 2032″.

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Ponte sullo Stretto, da dove arrivano i soldi mancanti

La parte mancante rispetto agli 11,63 miliardi di euro previsti nel disegno di legge viene reperita attraverso l’autorizzazione “della spesa di 718 milioni di euro, in ragione di 70 milioni di euro per l’anno 2024, 50 per l’anno 2025, 50 per l’anno 2026, 400 milioni di euro per l’anno 2027 e 148 milioni di euro per l’anno 2028, mediante corrispondente riduzione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, periodo di programmazione 2021-2027, e imputata sulla quota afferente alle amministrazioni centrali”.

Gli altri 1,6 miliardi “in ragione di 103 milioni di euro per l’anno 2024, 100 milioni per l’anno 2025, 100 milioni per l’anno 2026, 940 milioni di euro per l’anno 2027 e 357 milioni di euro per l’anno 2028 per l’anno 2029, mediante corrispondente riduzione risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, periodo di programmazione 2021-2027 e imputata sulle risorse indicate per le Regioni Sicilia e Calabria dalla delibera Cipess”.

Ponte sullo Stretto, prevista informativa annuale a Cipess

L’emendamento del Governo nazionale sul reperimento delle risorse per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina prevede, poi, che “gli accordi per la coesione da stipulare tra la Regione Siciliana e Calabria con il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr danno evidenza degli importi annuali a destinazione delle risorse alla realizzazione dell’intervento, a concorrenza integrale degli importi annuali individuati”.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, entro il 30 giugno di ogni anno e fino all’entrata in esercizio dell’opera dovrà presentare un’informativa al Cipess “sulle iniziative intraprese ai fini del reperimento di ulteriori risorse a copertura dei costi di realizzazione dell’opera”.

“Con apposite delibere, su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con il Ministero dell’economia e finanze, il Cipess attesta la sussistenza delle ulteriori risorse”, determinando quindi “la corrispondente riduzione in via prioritaria dell’autorizzazione di spesa e la relativa articolazione annuale”.

Ponte sullo Stretto, in precedenza l’annuncio della Regione

Nei giorni scorsi la Regione Siciliana, prima dell’annuncio dell’emendamento alla Manovra sulla rimodulazione delle quote da parte di Roma, aveva annunciato la riduzione della propria dote finanziaria che avrebbe dovuto destinate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Palazzo d’Orleans nell’occasione aveva giustificato “la riduzione dell’ammontare del contributo” da “destinare alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina” specificando che all’interno dell’attività di programmazione degli interventi del Piano sviluppo e coesione (Psc) 2021-2027 “dovranno essere inserite alcune delle opere già programmate dal precedente esecutivo regionale” insieme a “nuovi interventi di forte impatto economico e strategico”.

Ponte sullo Stretto, opposizioni in rivolta

Contrastanti le reazioni del mondo della politica in merito alla rimodulazione delle risorse destinate all’opera di collegamento tra Sicilia e Calabria. Per il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, “in Commissione Bilancio al Senato, il Governo ha fatto un golpe contro il Sud. È stato presentato un emendamento che toglie due miliardi e trecento milioni di euro al fondo sociale di coesione, ovvero a progetti per il Sud, per finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina”.

Il presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, si tratterebbe “dell’ennesimo scippo ad un fondo che serve ad altro e che sta diventando la tasca di Pantalone di un Governo che non sa che pesci prendere per trovare le risorse di una manovra che non si preoccupa di trovare risorse per la sanità pubblica ma cerca soldi per tenere buono Salvini che usa soldi che c’erano, ed erano delle regioni, e decide unilateralmente di finanziare alcune opere”.

Gli fa eco il segretario del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, secondo cui il Governo nazionale intende “realizzare un’opera di interesse nazionale rimodulando i fondi di coesione per Sicilia e Calabria e riducendo gli oneri a carico dello Stato. Un autentico furto per Calabria e Sicilia che già erano state penalizzate dalle revisione del Pnrr, con l’esclusione di numerosi progetti che bugiardamente, aveva assicurato il governo, sarebbero stati garantiti dallo stesso Fsc”.

L’ex governatore Lombardo: “Sconfitta di ricattucci e minaccette”

Di parere differente il fondatore del Movimento per l’autonomia ed ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. “Dal momento della fondazione del Mpa abbiamo creduto nel Ponte sullo Stretto come scommessa e speranza per un futuro di sviluppo e di benessere, come sfida ai nostri vizi, come impegno per un’assunzione di responsabilità, presupposto essenziale per una politica autonomistica che valorizzi finalmente lo Statuto. Vediamo che Matteo Salvini ci crede e fino in fondo”, commenta.

“E con lui il Governo presieduto da Giorgia Meloni. Bene, molto bene! Le risorse per completare il sistema infrastrutturale verranno, se lo vorremo. Oggi è la sconfitta dei ricattucci, delle minaccette e delle squallide manovre!”, aggiunge ancora Lombardo.

Salvini: “Giusta compartecipazione Sicilia-Calabria”

Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il nuovo sistema di finanziamento dell’opera rappresenta un elemento positivo. “Che ci sia una compartecipazione minima di Sicilia e Calabria mi sembra ragionevole. Se ad ora ci mettono il 10% e lo Stato il 90% mi sembra giusto”, ha commentato intervenendo a Radio24.

Il segretario della Lega ha voluto sottolineare che la compartecipazione delle risorse “è stata condivisa con i presidenti” delle due Regioni. Il ponte sullo Stretto “non è un’opera pubblica che unirà solo Sicilia e Calabria, ma tutta l’Italia” ed è “un anello che congiunge altre decine di miliardi che stiamo investendo in infrastrutture in Sicilia e Calabria”.

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