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Ponte sullo Stretto, dopo la Regione il Governo riflette: saranno rideterminati i costi

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Ponte sullo Stretto, dopo la Regione il Governo riflette: saranno rideterminati i costi

Salvatore Rocca  |
giovedì 07 Dicembre 2023

Doppio colpo di coda nel giro di poche ore sul Ponte sullo Stretto. Un emendamento rivedrà i costi dell'opera.

Non solo la Regione Siciliana, adesso anche il Governo nazionale potrebbe rivedere le risorse per finanziare la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta di un’indiscrezione confermata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), al termine della conferenza dei capigruppo che si è svolta nella serata di mercoledì 6 dicembre al Senato.

L’intervento di rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto fa parte degli emendamenti dell’esecutivo sulla Legge di Bilancio che verrà discussa al Senato il prossimo 18 dicembre. Proprio la presentazione di questi emendamenti ha fatto sì che l’esame della Manovra slittasse nella seconda metà del mese, a ridosso delle festività natalizie.

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Ponte sullo Stretto, come saranno rideterminati i corsi

Secondo le fonti ufficiali provenienti da Roma, il tema dell’emendamento “riguarderà una diversa strutturazione dei costi a carico dello Stato e delle Regioni”. Il ministro Ciriani, in tal senso, ha preferito non sbottonarsi ulteriormente perché si attende ancora il testo definitivo degli emendamenti, poiché non sarebbero ancora pronti.

Una brutta sorpresa, quindi, su vari fronti. Per il Governo la presentazione delle correzioni rappresenta un contrattempo non da poco poiché rischia di far rinviare oltre le previsioni il voto definitivo sulla Manovra (con lo spettro dell’esercizio provvisorio dietro l’angolo).

Il passo indietro della Regione Siciliana

Per la Sicilia si tratta di un enorme punto interrogativo, poiché nelle stesse ore in cui il Governo ha decisivo di rivedere gli stanziamenti economici per il Ponte, anche la Regione Siciliana ha annunciato un clamoroso passo indietro sulla dote da riservare per la costruzione dell’opera.

Palazzo d’Orleans ha giustificato “la riduzione dell’ammontare del contributo” da “destinare alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina” specificando che all’interno dell’attività di programmazione degli interventi del Piano sviluppo e coesione (Psc) 2021-2027 “dovranno essere inserite alcune delle opere già programmate dal precedente esecutivo regionale” insieme a “nuovi interventi di forte impatto economico e strategico”.

Ponte sullo Stretto, le promesse di Roma e Palermo

La decisione sorprende, senza alcun dubbio. Specialmente se si considera come i Governi di Roma e Palermo abbiano fatto risuonare a più riprese la loro grancassa puntando sugli stanziamenti milionari da riservare per la costruzione dell’opera di collegamento da Calabria e Sicilia.

I ministri Salvini e Giorgetti, rispettivamente ai Trasporti e all’Economia, hanno recentemente annunciato un investimento pluriennale compreso tra i 12 e i 13 miliardi di euro per la realizzazione del Ponte, con buona parte delle risorse da inserire già nella Manovra 2024. Dal proprio canto, la Regione Siciliana a ottobre 2023 aveva promesso un proprio contributo da un miliardo di euro. Adesso, però, le cifre potrebbero cambiare.

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