"Soluzioni nell'immediato per velocizzare l'attraversamento dello Stretto ci vedono assolutamente disponibili", ha precisato Musumeci in occasione di un incontro con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilita' sostenibile, Enrico Giovannini.
Poco piu’ di tre chilometri di mare e un dibattito su come attraversarli che dura da decenni. La Calabria e la Sicilia da sempre si guardano, si sfiorano, si specchiano in quel braccio di mare che e’ lo Stretto di Messina. Tanti lavoratori e pendolari si spostano quotidianamente tra una riva e l’altra realizzando un “ponte” culturale, sociale ed economico, quell’integrazione che caratterizza questi territori. Tutti in attesa di conoscere come sara’ attraversato lo Stretto in futuro, se dopo anni di dibattiti il collegamento stabile sara’ realizzato e se intanto verranno potenziati quelli attuali.
Il Ponte sullo Stretto e’ “un’infrastruttura strategica” e “una priorita’ fondamentale”, vanno ripetendo i presidenti delle due Regioni, il calabrese Nino Spirli’ e il siciliano Nello Musumeci, che poche settimane fa hanno annunciato un “documento congiunto per chiedere al nuovo Governo di riavviare il progetto”. “Soluzioni nell’immediato per velocizzare l’attraversamento dello Stretto ci vedono assolutamente disponibili”, ha precisato Musumeci in occasione di un incontro con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilita’ sostenibile, Enrico Giovannini.
Tuttavia, per il governatore, “l’alta velocita’ per poter passare da Messina a Reggio Calabria in tre minuti rimane una necessita’ fondamentale”. Il collegamento stabile sullo Stretto, quindi, e’ tornato imponente nel dibattito nazionale, soprattutto di fronte alle risorse del Next Generation Eu e alla redazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A settembre 2020 l’allora ministro Paola De Micheli aveva annunciato l’istituzione di una commissione per individuare il mezzo migliore con cui collegare Sicilia e Calabria.