Circolare dell’assessorato regionale: “Salvaguardare le strutture portuali con preminente attività di pesca”
Continuare a sostenere la pesca siciliana, per salvaguardare la cultura e l’identità marina, strettamente connessa all’anima del popolo siciliano, e promuovere l’economia del mare. Sono i principi che stanno alla base della gestione del demanio marittimo. Parole che però non devono rimanere vuote, ma materializzarsi in atti concreti.
In questa direzione, il dipartimento regionale dell’ambiente ha emesso una circolare, rivolta ai dirigenti responsabili delle strutture territoriali dell’ambiente, ai Comuni costieri e alle direzioni marittime di Palermo e Catania, con la quale chiarisce come l’esercizio della pesca professionale all’interno dei porti pescherecci vada sempre privilegiata rispetto alle altre attività che possano essere autorizzate all’utilizzo del demanio. Pertanto, le strutture territoriali dell’ambiente devono valutare come le richieste di utilizzo delle aree delle infrastrutture portuali di competenza regionale, per usi diversi dall’attività di pesca, non vadano ad inficiare il la sicurezza degli ormeggi e la manovrabilità delle imbarcazioni.
Proteggere le attività della pesca salvaguardandone gli spazi
“Quindi – si legge nella circolare a firma del dirigente Domenico Santacolomba – si pone l’attenzione a quanto stabilito dalla circolare del 14 settembre 2023, emanata dal dipartimento della Pesca mediterranea: il Comune interessato e la struttura territoriale dell’ambiente dovranno individuare delle aree di ormeggi ben delimitate all’intero degli ambiti portuali da destinare alla flotta peschereccia”.
In tal modo, sarà più semplice andare a rilasciare le eventuali concessioni demaniali marittime, tutelando così sia l’uso pubblico del bene demaniale, sia l’altrettanto legittimo interesse imprenditoriale. Sarà organizzato un incontro con i diversi interlocutori pubblici per stabilire le modalità di gestione delle diverse aree. La circolare emessa sarà considerata punto di riferimento nel caso in cui dovessero sorgere contenziosi per autorizzazioni rilasciate senza che sia stata effettuata la pianificazione prevista.
La pesca mediterranea come patrimonio del popolo siciliano
Tale circolare prende spunto dalla legge regionale n.9 del 20 giugno 2019, con la quale la Regione Siciliana ha voluto salvaguardare, promuovere e sostenere la pesca mediterranea, che ha rappresentato una attività di sostegno delle comunità costiere locali. Diversi gli scopi che ci si propone, definendo e tutelando l’identità e la specificità della pesca mediterranea coniugando sostenibilità economica, sociale, culturale e ambientale. Per raggiungere lo scopo, bisogna modernizzare, innovare e valorizzare le attività degli imprenditori ittici, favorendo l’esercizio delle seguenti attività connesse: la vendita diretta, la tutela ambientale, la pesca turistica (o pescaturismo), il turismo ittico (o ittiturismo) e le attività didattiche. Pertanto, è necessario valorizzare i prodotti ittici siciliani, attraverso l’informazione ai consumatori, la tutela e la trasparenza del mercato, sviluppando contemporaneamente le infrastrutture di filiera come i mercati del pescatore, i mercati ittici, i porti e i luoghi di sbarco.