Dopo una riunione fiume svoltasi a Palermo, la Regione ha individuato i fondi per il completamento dell'opera
Sembrerebbe essere finalmente in dirittura d’arrivo la vicenda del Porto di Tremestieri. Dopo una riunione fiume avvenuta a Palermo, sono stati trovati gli ulteriori fondi necessari per il completamento dell’opera. I costi, partiti da 72 milioni di euro, sono nel frattempo cresciuti fino a 113 milioni.
Trovati i fondi necessari dopo riunione fiume a Palermo
La parola fine sembrerebbe essere a un passo nella vicenda riguardante il completamento del Porto di Tremestieri, una delle 138 opere edili incompiute presenti in Sicilia. Dopo una riunione fiume avvenuta a Palermo alla presenza anche dell’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, sono infatti stati trovati gli ulteriori fondi necessari per il completamento dell’opera. La Regione Sicilia si farà carico di finanziare i 19 milioni di euro mancanti per l’ultima tranche di un progetto datato ormai 2008. Fondi resisi necessari in seguito all’impennata dei costi dei materiali non solo per l’inflazione dell’ultimo anno, ma soprattutto per lo scoppio della pandemia e per l’aumento del costo delle materie prime dovuto anche alla guerra in Ucraina. La differenza fra quanto disponibile e la parte mancante per realizzare il secondo porto di Messina, era di 41 milioni di euro. Partiti da 72 milioni tutto compreso, i lavori, sono lievitati fino a circa 113 milioni, con un aumento percentuale che avrebbe reso impossibile la realizzazione a qualsiasi azienda. Per questa ragione, la Nuova Coedmar, che aveva già dovuto affrontare difficoltà finanziarie, tramite il tribunale di Venezia aveva deciso di cedere il ramo d’azienda siciliano per scongiurare il default finanziario. Testimone passato dunque alla società edile Bruno Teodoro di Capo d’Orlando.
Si attende la ripresa dei lavori
I lavori sarebbero dovuti riprendere già a dicembre, ma la società orlandina aveva messo a conoscenza i vari dipartimenti della propria indisponibilità in assenza dei 41 milioni di euro mancanti. Il passaggio del ramo d’azienda è quindi slittato fino al raggiungimento della quota di investimento prevista. Il Ministero delle Infrastrutture (7 milioni) e l’Autorità di sistema dello Stretto (15 milioni), che erano già finanziatori dell’opera, avevano nuovamente garantito la loro parte di esborso economico per l’ultimazione dei lavori. Adesso infine la regione con la fetta più cospicua di finanziamento. In attesa della ripresa dei cantieri in riva allo Stretto.
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