Alta tensione alle Poste di Catania, tra minacce e lunghe attese - QdS

Alta tensione alle Poste di Catania, tra minacce e lunghe attese

web-iz

Alta tensione alle Poste di Catania, tra minacce e lunghe attese

web-iz |
lunedì 11 Gennaio 2021

Sportelli a numero ridotto, utenti spazientiti dalle lunghe code e minacce ai dipendenti. Mario Crisà (Ugl comunicazioni): "Si intervenga subito per tutelare sicurezza di lavoratori e consumatori"

Alta tensione negli uffici di Poste Italiane di Catania e provincia, dove gli impiegati vegono minacciati dagli utenti spazientiti dalle lunghe attese. Il segretario provinciale della federazione Ugl comunicazioni, Mario Crisà, rivolge un appello urgente ai vertici per la tutela della sicurezza di dipendenti e consumatori.

Sicurezza a rischio nelle filiali

“È assolutamente intollerabile ciò che sta continuando da mesi a verificarsi in diversi uffici di Poste Italiane a Catania e provincia, dove si rischia quotidianamente l’incolumità fisica dei dipendenti. Una situazione snervante e insostenibile: la gestione delle lunghe attese e le numerose incombenze burocratiche creano angoscia e panico tra gli utenti e, di conseguenza, tra i lavoratori stessi. Il pericolo è quello che si possano verificare altri episodi ad alta tensione, come quelli già registrati nei giorni scorsi in città e in alcuni centri pedemontani laddove si è anche sfiorata la rissa”, spiega Mario Crisà.

Le richieste degli utenti continuano a moltiplicarsi e gli sportelli rimangono in numero ridotto: “L’incedere di scadenze, alle quali si è aggiunta la richiesta delle giacenze medie annue per il rinnovo dell’Isee, sta causando lunghe file e ressa davanti i pochi uffici aperti al pubblico, considerato che molti sono stati chiusi con la scusa dell’emergenza Covid-19 anche per via del numero ridotto di risorse umane disponibili. Di recente ci sono giunte notizie di disordini in alcune filiali e di minacce nei confronti degli operatori impiegati negli sportelli, invitati dagli utenti alla ‘resa dei conti’ a fine turno. Basterebbe soltanto andare a verificare la quantità di chiamate effettuate in queste giornate dai direttori alle forze dell’ordine (che ringraziamo per l’operato), per comprendere l’entità della problematica sociale – tuona Crisà -.Eppure già nel mese di novembre 2020, come Ugl comunicazioni Poste, avevamo segnalato questo stato di cose, ma evidentemente la ricerca degli utili viene prima della protezione di chi sta in prima linea a garantire i servizi”.

Mario Crisà (Ugl comunicazioni): “Più sportelli, vigilanza armata e applicazioni informatiche”

Per il sindacalista servono interventi urgenti in direzioni precise: “La nostra società deve essere sempre più vicina alle esigenze dell’utenza, principalmente in questo momento di estrema difficoltà, aumentando le opportunità con un netto taglio alla burocrazia. Tutto ciò si deve fare necessariamente con un incisivo incremento degli sportelli adibiti al pubblico sul territorio e con l’impegno di una cifra maggiore di personale da dover immettere nel front-office. Se poi a questa immediata presa di coscienza aggiungiamo anche il ritorno dei servizi fiduciari e della vigilanza armata all’ingresso delle stesse filiali (come previsto dalla legge), tenuto conto che da diversi mesi ripetiamo sistematicamente questo appello, riusciremo senz’altro a raggiungere due obiettivi. Il primo sarà certamente quello di garantire maggiore serenità e sicurezza ai nostri colleghi, oltre che agli utenti che non possono essere trattati in questo modo, mentre il secondo porterà senza dubbio a dover offrire prestazioni più snelle – suggerisce il segretario -. In questo senso, riteniamo ancora una volta indispensabile il potenziamento e l’ampliamento delle applicazioni informatiche e delle attività di sensibilizzazione alla loro fruizione, poiché il buon 30% di persone che si recano allo sportello potrebbero farne a meno utilizzando portale web e app”.

Ugl comunicazioni auspica provvedimenti immediati, in mancanza dei quali la situazione potrebbe degenerare: “Ci troviamo di fronte a una situazione davvero esplosiva se non si prendono i più urgenti provvedimenti, motivo per cui ci appelliamo per l’ennesima volta alla nostra azienda dato che i lavoratori non sono carne da macello e vanno tutelati – conclude Crisà -. Siamo consapevoli che senza quella che noi, come Ugl comunicazioni, riteniamo un’azione di estremo buon senso, saremo costretti a rivolgerci alle istituzioni governative per rivendicare e pretendere il diritto alla sicurezza e serenità del lavoratore e la salvaguardia del consumatore

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017