Potenza dell’uomo ed energia della natura - QdS

Potenza dell’uomo ed energia della natura

Marco Vitale

Potenza dell’uomo ed energia della natura

mercoledì 15 Giugno 2022

La potenza dell’uomo è qualcosa di ben diverso dall’energia della natura o dalle forze degli animali

Un grande europeo, filosofo, uomo di cultura, educatore, come Romano Guardini, nel 1962, in occasione del conferimento del Praemium Erasmianum, in una relazione bellissima dal titolo “Europa, compito e destino” ha detto parole che vorrei scolpite sulle rocce delle Alpi e degli Urali:
“Quanto sia grande la potenza, si presenta alla coscienza massimamente là dove essa distrugge. Noi uomini d’oggi abbiamo vissuto l’avvenimento, in cui la possibilità di distruzione divenne pienamente patente, quando fu lanciata la bomba atomica ad Hiroshima. Avviene in realtà sempre nella storia che le nuove realtà siano dapprima quasi amorfe, solamente presagite, avvertite. Poi avviene qualcosa, per cui ciò che prima era indeterminato prende forma, diventa esprimibile. Ciò è avvenuto con la bomba atomica. Il nostro quadro esistenziale è d’ora in avanti quello dell’uomo, che dispone di questa bomba e con essa può in certa misura distruggere sé stesso, cosa che prima non si sarebbe potuta pensare”.

“La potenza è un fenomeno che ha scosso l’uomo antico. «Si danno molte cose spaventevoli, ma nessuna più spaventevole dell’uomo», dice il coro nell’Antigone di Sofocle. La potenza dell’uomo è qualcosa di ben diverso dall’energia della natura o dalle forze degli animali. Le energie della natura possono essere enormi, ma esse corrono nella necessità assoluta delle loro leggi e possono essere esattamente calcolate. La forza degli animali è già diversa; non è determinabile matematicamente, perché è vita e gli atti vitali sorgono da un punto originario che alla fine non è esprimibile razionalmente. Nell’uomo poi si aggiunge qualcosa di completamente nuovo. La sua azione forse non è semplicemente più forte di quella delle energie della natura – in generale rimane addirittura al di sotto, persino quando è potenziata dagli strumenti della chimica, fisica e tecnica fino a prestazioni sempre più grandi. Ma nell’uomo la energia, la propria, quella che prende dalla natura, entrano nel campo della libertà. E la libertà, nonostante tutto ciò che pensa il determinismo meccanicistico, è pure appunto libertà, cioè sovranità di decisione. Credo di non giudicare ingiustamente, se penso che il problema non sia stato ancora visto in tutta la sua serietà, anzi nemmeno affrontato. Ma chi è chiamato a porlo e ad avvicinarsi ad una soluzione?”.

“Non sembra che sia l’America, come continente, quella a cui è affidato questo compito. La storia di questa grande terra è ancora troppo breve per questo; essa è cominciata insieme col sorgere della scienza e della tecnica moderna. Inoltre, il suo orientamento spirituale – se è permesso un giudizio così generale – è ancora in ampia misura legato troppo strettamente alla fede in un progresso universale e sicuro”.

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