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Precari Covid, stabilizzazione per sanitari e parasanitari: “Ma serve intervento dell’Ars”

Precari Covid, stabilizzazione per sanitari e parasanitari: “Ma serve intervento dell’Ars”

Per gli amministrativi si potrebbe procedere con l’assunzione di chi occupa un posto vacante in pianta organica.

Sulla proroga dei contratti dei precari Covid l’idea è proprio quella prospettata da stamattina dal presidente della Regione, Renato Schifani, cioè stabilizzare sanitari e parasanitari, e procedere con l’assunzione degli amministrativi che occupano un posto vacante in pianta organica.

L’incontro in assessorato

Ciò è venuto fuori dall’incontro con i sindacati convocato dall’assessore alla salute, Giovanna Volo, appena terminato. «L’assessore sostiene che per procedere alla stabilizzazione di tutti i precari è necessario il supporto economico e giuridico dell’assemblea regionale – afferma Sandro Idonea, segretario Regionale della Fials – Ancora, però, l’assessore non ha emanato nessuna disposizione perché ha bisogno di qualche giorno per rifletterci e poi ci richiamerà. Confermiamo dunque la protesta di domani mattina davanti l’assessorato e insieme ai giovani contrattisti precari».

La manifestazione di stamattina a Palazzo d’Orleans

Stamattina sempre per la stabilizzazione del personale precario c’è stata una manifestazione davanti Palazzo d’Orleans indetta dai sindacati, oltre 500 i contrattisti presenti: «Da eroi a lavoratori dimenticati e dal 1 marzo senza lavoro. Si trovi un percorso di stabilizzazione per tutto il personale, oltre duemila lavoratori del comparto tecnico e amministrativo assunti durante l’emergenza Covid – così i segretari regionali di Nidil Cgil, Andrea Gattuso, Felsa Cisl, Giuseppe Cusimano, e UilTemp Sicilia, Danilo Borrelli oggi in piazza, davanti a Palazzo d’Orleans, insieme ai circa 500 precari – Questi lavoratori altamente professionalizzati negli ultimi anni due anni, con grande senso del dovere e al pari del personale sanitario, hanno servito il Paese mettendo in sicurezza le nostre comunità. Hanno garantito i servizi ordinari e straordinari delle aziende, hanno contribuito al miglioramento dell’assistenza al cittadino e lavorato per una sanità pubblica, gratuita e votata all’erogazione di prestazioni di qualità. Oggi, a causa di una mancanza di strategia organizzativa e di una visione di lungo periodo queste professionalità rischiano di disperdersi e la macchina amministrativa della sanità di collassare nuovamente proprio con l’arrivo dei fondi del Pnrr. Ci troviamo di fronte ad una gravissima ingiustizia nei confronti del personale tecnico, lasciato fuori da ogni previsione sia di proroghe che percorsi alternativi per l’internalizzazione dei servizi. Non si capisce perché gli amministrativi vengano inseriti nel Mille Proroghe e il personale tecnico-informatico no. Non possiamo accettare disparità di trattamento».