Per la prima volta l'archeologia potrà essere toccata con mano Diventerà un'esperienza pubblica e partecipata, aperta a studenti e ai cittadini
Catania antica “apre” le sue porte tra scavi archeologici e esposizioni, ma anche con attività di ricerca, didattica e divulgazione. Per la prima volta, infatti, l’archeologia potrà essere toccata con mano, non si limiterà a rimanere sulla cattedra, ma diventerà un’esperienza pubblica e partecipata, aperta a studenti e ai cittadini, grazie al progetto Archeologico di Montevergine.
Che è stato presentato all’iniziativa “Alla scoperta di Catania antica” e che prevede lo scavo nei giardini di Palazzo Ingrassia (via Biblioteca) dell’università. Ma anche interventi di valorizzazione dell’area con specifiche azioni di archeologia partecipata dirette agli abitanti del quartiere e ai visitatori e turisti della città di Catania. A realizzarlo l’Ateneo catanese in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali e il Parco archeologico di Catania e con il supporto logistico del Comune.
“Gli interventi di scavo stratigrafico saranno avviati nel mese di settembre e consentiranno di far scoprire l’archeologia da un punto di vista scientifico e didattico in un processo continuo e costante di integrazione con i residenti del quartiere” ha spiegato la docente Simona Todaro dell’ateneo catanese, responsabile del progetto coadiuvata da Gioconda Lamagna della Sovrintendenza di Catania e Michela Ursino del Parco archeologico di Catania.
“Le attività di archeologia sperimentale ci consentiranno di promuovere la ricerca – ha aggiunto la docente -. Saranno realizzati, inoltre, pannelli esplicativi e video clip funzionali per illustrare la storia antica di Catania”. Un aspetto, quest’ultimo, coordinato dal prof. Nicola Laneri dell’Università di Catania che ha curato l’implementazione della strumentazione in dotazione al Museo di Archeologia. Una struttura museale che proprio oggi ha riaperto i battenti nel corso di una cerimonia alla presenza, tra gli altri, del rettore Francesco Priolo e del prorettore Vania Patanè, dell’assessore comunale alla Cultura Barbara Mirabella, della direttrice del Parco archeologico di Catania Gioconda Lamagna.