I soggetti interessati dovranno cedere l’immobile all’Ente locale, che li cederà per la ristrutturazione. La Giunta ha approvato la proposta di deliberazione. Adesso tocca al Civico consesso
CANICATTÌ (AG) – Il progetto delle “Case a 1 euro” continua a diffondersi sul territorio agrigentino.
L’assessore allo Sviluppo territoriale, Rosa Maria Corbo, ha infatti informato che in Giunta è stata approvata la proposta di deliberazione n. 134/2019, da portare al vaglio e conseguente approvazione del Consiglio comunale.
“Si tratta – hanno specificato dal Comune – di un regolamento per un’iniziativa finalizzata al recupero del nostro centro storico e alla sua rivitalizzazione abitativa con famiglie, botteghe artigiane e attività turistico-ricettive attraverso piani, regolamenti, agevolazioni e semplificazioni procedurali contribuendo alla crescita socio-economica della città”.
“I proprietari di fabbricati – hanno specificato dall’Ente – sia non abitabili che abitabili, in condizioni di evidente degrado strutturale, statico, igienico-sanitario, che si trovino in condizioni economiche tali da non poter sostenere le spese di ripristino o di pagamento delle tasse che gravano sull’immobile, potranno aderire all’iniziativa disfacendosi della costruzione al prezzo simbolico di 1 euro”.
Il soggetto interessato dovrà cedere l’immobile al Comune, al suddetto prezzo simbolico, per un periodo di tre anni, tempo necessario all’Ente a pubblicizzare l’avviso, a fornire consulenza e collaborazione, a raccogliere manifestazioni d’interesse all’acquisto, a predisporre gli atti per l’assegnazione degli immobili. Gli acquirenti dovranno attivarsi a ristrutturare e recuperare gli immobili. Il Comune assegnerà i fabbricati agli interessati secondo lo stretto ordine cronologico di acquisizione della manifestazione di interesse al protocollo generale dell’Ente.
Si aspetta adesso la valutazione dell’atto da parte del Consiglio comunale, ma è assai probabile che anche Canicattì possa seguire la strada già avviata con successo da numerosi Enti locali siciliani.