Chi vorrà prendere in mano le terme di Acireale e Sciacca non dovrà più impegnarsi a effettuare opere compensative nel caso di in cui la gestione dovesse avere impatti su aree verdi e strade. A prendere questa decisione è stata la Regione Siciliana, con due decreti che modificano gli avvisi pubblici pubblicati a fine dell’anno scorso per cercare privati da coinvolgere nel piano di rilancio del governo degli stabilimenti in provincia di Catania e Agrigento.
Una scommessa che la giunta Schifani ha deciso di fare propria mettendo sul piatto 90 milioni di euro. Per ridare un futuro ai due siti, ormai dismessi da anni, serviranno però anche fondi privati in misura leggermente superiore alle finanze pubbliche. Per comunicare il proprio interesse, il mondo imprenditoriale aveva tempo fino a oggi, ma la Regione questa mattina ha deciso di prorogare i termini.
Terme di Acireale e Sciacca, prorogati termini: la richiesta di Federterme
All’origine del rinvio della scadenza per la presentazione delle manifestazioni d’interesse al 30 settembre c’è stata la nota con cui Federterme, qualche giorno fa, ha chiesto di intervenire sull’avviso esplorativo che la Regione aveva pubblicato il 19 dicembre.
Se ne fa menzione nei due decreti che il dirigente generale del dipartimento Attività produttive, Dario Cartabellotta, ha firmato stamani. “Vista la nota di Federterme n. 33 del 28 maggio 2025 con la quale vengono evidenziati alcuni elementi di criticità”, si legge nel preambolo dei due provvedimenti. A essere soppresso è stato un paragrafo dell’articolo 5 dell’avviso, quello che tratta i “vincoli di natura tecnica ed economico-finanziari”.
Nello specifico, il passo indietro della Regione riguarda la parte in cui si faceva presente che “qualora la proposta determini impatti sulla viabilità o sulla disponibilità di aree verdi fruibili dalla cittadinanza, l’amministrazione richiede che l’operatore economico proponente preveda apposite opere compensative, anche di urbanizzazione, per mitigare tali impatti e che includa i lavori connessi nel perimetro della proposta”.
Con questa modifica, dunque, i privati che avanzeranno il proprio interesse per investire nelle terme non saranno più onerati delle opere compensative e di urbanizzazione. L’auspicio della Regione è che ciò possa rendere più appetibile l’avviso.
Il comunicato
Nei mesi scorsi, proprio Federterme era tornata sul progetto del governo Schifani. “Federterme ha fortemente propugnato negli anni il rilancio delle terme siciliane per creare una Via Siciliana del Benessere, progetto fondamentale anche per la Sicilia che ha un potenziale di destagionalizzazione enorme proprio grazie al futuro del sistema termale – si legge in una nota pubblicato sul sito dell’associazione –. Finalmente la Regione, con la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione raccogliendo gli elementi di uno studio realizzato ad hoc da Federterme ha dedicato una prima attenzione concreta al prodotto terme e benessere in Sicilia assegnando 90 milioni per la riqualificazione delle terme di Sciacca ed Acireale che devono tornare a ricoprire un ruolo di traino dell’intero sistema regionale. Il comparto sta crescendo in tutta Europa, il post Covid ha confermato la grande valenza scientifica delle acque termali e le terme, che rappresentano un’occasione unica per sviluppare, arricchire, diversificare l’offerta del territorio e creare nuove importanti opportunità”.
Le cifre da trovare
Il piano del governo Schifani è confluito a novembre dello scorso anno in una delibera di giunta con cui è stato adottato il programma triennale delle esigenze pubbliche idonee a essere soddisfatte attraverso forme di partenariato pubblico-privato.
Nello specifico per Sciacca si prevede l’investimento di 50 milioni di fondi Fsc 2021-2027 da accompagnare a un finanziamento privati di 52.040.800 euro, mentre per Acireale il contributo pubblico sarà di 40 milioni a patto di rintracciare privati disposti a mettere di tasca propria 41.632.650 euro.
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