Protesta dei piccoli ospedali contro i problemi della sanità siciliana - QdS

“Dramma” sanità in Sicilia, amarezza e rabbia durante la protesta dei piccoli ospedali a Palermo

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“Dramma” sanità in Sicilia, amarezza e rabbia durante la protesta dei piccoli ospedali a Palermo

Sonia Sabatino  |
venerdì 27 Maggio 2022

Le delegazioni del coordinamento “Comitati per la Salute Sicilia” protestano per il diritto alla salute in Sicilia e contro i disagi nei piccoli ospedali. Video e testimonianze del presidio.

“Noi non siamo qui per chiedere qualcosa, perché si chiedono le cortesie. Noi siamo qui per pretendere che sia rispettato il nostro diritto alla salute”. Questa è la precisazione di Domiziana Giorgianni, referente dell’Ambulatorio popolare centro storico, durante la protesta dei piccoli ospedali di oggi a Palermo.

Sotto la sede dell’Assessorato alla Salute di Palermo si è riunito oggi il coordinamento “Comitati per la Salute Sicilia”, di cui fanno parte le delegazioni provenienti da tutta l’isola. I presenti al presidio sono giunti da ogni angolo della Sicilia: da Castelvetrano a Lentini, passando per Palermo, Leonforte, Giarre, Catania, isole minori, e le zone montane dei Nebrodi e delle Madonie.

I dettagli della protesta dei piccoli ospedali a Palermo

I partecipanti alla protesta dei piccoli ospedali hanno chiesto audizione all’assessore alla Salute regionale, Ruggero Razza, che però non è presente nella sede di piazza Ziino. I rappresentanti del coordinamento sono stati quindi ricevuti dal Capo di Gabinetto dell’assessorato, che non ha dato alcuna risposta ai manifestanti perché l’assessore si è reso irreperibile.

I comitati chiedevano soltanto una data per incontrare l’assessore e l’istituzione di un tavolo tecnico che li includa nelle decisioni future, ma nessuna risposta è arrivata loro, comprensibilmente molto delusi e amareggiati.

Questa mobilitazione è, infatti, scaturita dall’esigenza di contrastare l’attuale modello di gestione dei presìdi sanitari territoriali (sottodimensionati e progressivamente smantellati) e della sanità siciliana in generale.

Per questo motivo il coordinamento “Comitati per la salute – Sicilia” ha prodotto un documento che, a partire dall’esperienza diretta dei comitati, dipinge un quadro drammatico sulle strutture sanitarie, sulla loro accessibilità e, più in generale, sulla possibilità per gli abitanti di curarsi nei loro territori.

Lotta per il diritto alla salute in Sicilia: il caso Lipari

“Abbiamo deciso di aderire subito a questa convocazione nata da una rete di comitati che abbiamo contribuito a creare perché riteniamo che il problema dei singoli territori sia risolvibile solo in chiave regionale e nazionale”, precisa Paolo Arena, del comitato “L’ospedale di Lipari non si tocca”.

Secondo noi non c’è la minima consapevolezza del fatto che Lipari sia un’isola. Ci trattano come se fossimo un territorio in terra ferma che può attingere alle altre risorse della Sicilia, ma non è così. Siamo 20.000 abitanti sparpagliati su 7 isole, situazione che già di per sé renderebbe fondamentale un presidio ospedaliero efficiente. Non chiediamo la luna e neanche la super clinica top, ma semplicemente un servizio efficiente”.

Inoltre, spesso ci si dimentica che siamo un territorio turistico in cui arrivano picchi di 100.000 persone: in un’isola come Stromboli ci sono 5.000 presenze in una sola giornata. Come è possibile affrontare un’emergenza quando lo stesso Pronto Soccorso è in deficienza, quando non si può operare per le emergenze e per le urgenze? Abbiamo calcolato che in un anno sono partiti quasi 300 elicotteri, quasi uno al giorno. Sicuramente l’elicottero è necessario, perché è chiaro che non tutto può essere affrontato in un’isola. Tuttavia, è chiaro anche che forse è meglio investire qualcosa nell’ospedale e risparmiare sui trasferimenti. Ricordiamo che un viaggio in elicottero costa circa 6.000 euro”, conclude Arena.

Sonia Sabatino

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