Potrebbe durare più del previsto. Sono preoccupati i rappresentanti degli autotrasportatori per la piega che sta prendendo la manifestazione degli autotrasportatori.
La protesta potrebbe durare più del previsto. Tutta la settimana se non addirittura a oltranza. Sono preoccupati i rappresentanti degli autotrasportatori per la piega che sta prendendo la manifestazione, all’inizio spontanea e animata da alcuni rappresentanti dell’Aias, ma che nei giorni sta assumendo dimensioni sempre più ampie. Aumenta infatti il numero dei camion fermi al casello di San Gregorio, mentre altri restano all’interno delle aziende: e le conseguenze sono già negli scaffali dei supermercati dove potrebbero iniziare a scarseggiare alcuni prodotti, e nei distributori, dove si teme possa mancare la benzina.
Si attende Draghi
L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, oggi a Catania per un vertice sulla questione, ha ribadito la necessità che a intervenire sia il Governo Draghi. “Ribadiamo l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani”, ha sostenuto. E la stessa posizione assume Pino Bulla nella qualità di responsabile nazionale di Assotir per l’Atp, che ha constatato la situazione di persona, a San Gregorio, con file chilometriche di mezzi a cui si sono aggiunti anche altri, ovvero gli agricoltori.
Appesi a un filo
“È la filiera che si è schierata – afferma: sono scesi in campo i rappresentanti del settore ortofrutticolo che sono quelli che obiettivamente sostengono i costi maggiori”. Bulla sottolinea la correttezza di quanto affermato dall’assessore Falcone. “Si apprezza quanto effettuato dell’assessore alle Infrastrutture e dal governo Musumeci – dice – ma restiamo appesi al filo della decisione di Draghi”. Al quale la categoria chiede risposte immediate, sia economiche che legislative. Richieste che, quanto prima, arriveranno nei tavoli governativi e all’attenzione Presidente del Consiglio che dovrà prendere una posizione. Senza, è facile che la protesta continuerà a oltranza. “La nostra posizione – assicura Bulla – è di condivisione e di attesa, ma non posso nascondere che la situazione sia davvero delicata”.
L’appello dell’assessore
Da Catania, intanto, Falcone chiede la fine della protesta. “È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese – ha evidenziato. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia”.
La posizione di Musumeci
“A voi autotrasportatori abbiamo dato fin dal primo momento il sostegno del governo regionale, anche con lo stanziamento di dieci milioni di euro destinato alla categoria. Le soluzioni in questo settore, però, non possono che arrivare da Roma. Il trasporto dalle regioni meridionali è – già di per sé – estremamente penalizzante ma in Sicilia ulteriormente aggravato dalla condizione di insularità. Allo stesso tempo ho il dovere di rappresentarvi la necessità di allentare la morsa della protesta per evitare eccessivi disagi ai cittadini». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci agli autotrasportatori in agitazione alla barriera di Catania della A18. «Ho chiesto al ministro dei Trasporti Giovannini, che ha sempre mostrato grande apertura al dialogo con le Regioni, un incontro urgente. È chiaro che – sottolinea Musumeci – se non dovessero arrivare risposte tempestive, saremo pronti ad andare a Roma insieme a una delegazione di autotrasportatori finché non saremo ricevuti”.