Psicogeriatria, nel Catanese il medico “scultore” delle diagnosi - QdS

Psicogeriatria, nel Catanese il medico “scultore” delle diagnosi

redazione web

Psicogeriatria, nel Catanese il medico “scultore” delle diagnosi

martedì 02 Novembre 2021

Se ne occuperà il congresso che si svolgerà a Viagrande a partire da venerdì. Al centro di tutto, il grado di fragilità dell'anziano in tempi in cui l'età media è salita notevolmente. Il nodo pandemia

Ogni corpo che invecchia ha una sua storia peculiare e giungere a una diagnosi psicogeriatrica su un corpo “complesso” è, per il medico, una vera e propria sfida, perché nel modellarla dev’essere più artista che scienziato: una sorta di scultore.

Se ne occuperà il congresso dal titolo “Il paziente psicogeriatrico tra soma, psiche e cognitività” che, coordinato da Mario Santagati e Dario Cannavò, si svolgerà nell’Hotel Villa Itria di Viagrande (Catania) il cinque e sei novembre.

L’età media di vita è salita notevolmente negli ultimi anni e ancora salirà, fortunatamente, nei prossimi. Il concetto di anzianità si è notevolmente modificato negli anni, cambiando anche la percezione rispetto alla persona più o meno anziana. Detto questo possiamo dire che l’anziano moderno, che rientra dunque in questa categoria in un’età molto più avanzata rispetto al passato, è il frutto di tutto ciò che ha vissuto, soprattutto a livello patologico. Il corpo di ognuno di noi è modificato dalle patologie che si sommano durante gli anni. Da quelle cardiovascolari, osteoarticolari, pneumologiche, a quelle che riguardano i disturbi cognitivi e psico-affettivi.

In questo contesto che poi è quello che determina lo stato generale di salute dell’anziano, va aggiunto anche il livello sociale: dove e con chi vive, quanto supporto familiare gli venga dato, il livello economico e la socialità, intesa come rapporti umani, la mobilità e l’autosufficienza.

In questa frastagliata varietà di condizioni ogni anziano arriva a essere un solo risultato di tante somme e differenze, quozienti e prodotti che le diverse variabili durante il corso della vita hanno inciso in lui. Tutti questi fattori determinano quello che viene definito grado di fragilità dell’anziano che, poi, ne determina il destino.

La fragilità rappresenta una modalità individualizzata di invecchiamento del corpo e, di conseguenza, rientra nel capitolo patologie.
E’ evidente che la multimorbosità, ovvero la coesistenza di diverse patologie nello stesso individuo, è comune nella popolazione anziana e può influire negativamente sulla qualità di vita, perché incrementa i bisogni sanitari e costringe a vivere in disabilità un periodo abbastanza lungo della vita.

Questo è il contesto in cui lo specialista avrà maggiori difficoltà a comprendere l’invecchiamento cerebrale del paziente.
Ogni individuo, infatti, perde le capacità cognitive in modo diverso: differenze dovute a circostanze, salute, educazione, stile di vita, capacità economiche e, ovviamente, anche alla genetica.

Sarà proprio questo il contesto di analisi della due giorni di lavoro, in cui ci si concentrerà sulle patologie psichiche che colpiscono l’anziano.
Dalle demenze alla depressione, arrivando a quello che, tecnicamente, viene definito “delirium del paziente”.

Non mancherà, poi, un focus dedicato all’attualità dei nostri giorni e a come la pandemia da Covid-19 abbia notevolmente modificato e, in certi casi, amplificato la fragilità del paziente anziano. Isolamento e solitudine, infatti, già notevolmente presenti nella vita degli anziani, sono diventati fattori a tutti gli effetti.

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