Il Dl 23/2020 snellisce mole di lavoro effettuato in smart working: procedimenti disciplinari sospesi fino al 15 maggio. Prorogati anche i termini di avvio dei procedimenti amministrativi e di maturazione del silenzio assenso
PALERMO – Al fine di snellire la mole di attività effettuate tramite smart working, la pubblica amministrazione differisce al 15 maggio i termini di numerose scadenze non ritenute urgenti. In particolare, con l’articolo 37 del decreto legge numero 23/2020 (il cosiddetto decreto sul sostegno alla liquidità delle imprese), sono sospese fino al 15 maggio tutte quelle misure già rinviate al 15 aprile dai commi 1 e 5 dell’articolo 103 del decreto legge “Cura Italia” (decreto legge numero 18/2020).
Sono numerosi i campi che beneficeranno delle proroghe: si va dal silenzio assenso ai procedimenti disciplinari, fino poi ai procedimenti amministrativi; termini fissati al 30 giugno per il rilascio di immobili derivanti da sfratti e al 31 luglio per la validità di tutte le certificazioni, attestazioni, concessioni che sono arrivati a scadenza a partire dallo scorso 31 gennaio o che lo arriveranno entro la fine del mese di luglio (rispetto al 15 giugno prefissato).
Relativamente ai procedimenti, la sospensione appare assai ampia: infatti, si va dai procedimenti amministrativi avviati a istanza di parte a quelli aperti d’ufficio. Si estende a qualunque tipo di termini, senza considerare se sia ordinatorio, perentorio, endoprocedimentale o finale. Si applica a tutti quei procedimenti che erano stati attivati prima del 23 febbraio o successivamente: nel secondo caso, il termine sarà calcolato a partire dal 15 maggio, mentre nel primo caso i tempi saranno calcolati sempre a partire dal 15 maggio ma decurtando i tempi intercorsi tra l’avvio e il 23 febbraio (insomma, congelando nel vero senso della parola i tempi). Anche la proroga dei termini per la maturazione del silenzio assenso riguarda tutte le casistiche che ne presupponevano l’attuazione (ad esempio, le dichiarazioni di inizio attività o le segnalazioni certificate di inizio attività).
Se da una parte queste sospensioni permettono alla Pa di rallentare l’attività amministrativa, in alcuni casi evitando ai privati di sottoporsi alle trafile burocratiche, d’altra parte, però, allenta la presa delle procedure anticorruzione. Infatti, anche i termini dei procedimenti disciplinari nei confronti di tutti i dipendenti pubblici sono sospesi a partire dal 23 febbraio fino al 15 maggio. Il provvedimento consente una dilazione sia per l’apertura dei procedimenti sia per l’emanazione del provvedimento conclusivo, consentendo ai potenziali di corrotti la gestione continuativa della “cosa pubblica”.
Non saranno soggetti ad alcun tipo di sospensione i pagamenti (dagli stipendi, ai fornitori esterni, ai contributi) e tutte le scadenze fissate dalla legislazione speciale che è stata emanata a seguito dell’emergenza da coronavirus. Inoltre, la sospensione non si applica nemmeno ai casi ritenuti dalla pubblica amministrazione urgenti, anche a seguito della segnalazione dei soggetti direttamente interessati. L’individuazione di quest’ultima fattispecie deve essere effettuata da parte delle singole amministrazioni, ad esempio assumendo come urgenti quelli che determinano conseguenze positive sulle attività imprenditoriali.
Anche l’Anac sospende i termini
PALERMO – È proprio vero: sembra quasi che l’anticorruzione sia andata in ferie e riprenderà la sua attività a partire dal 15 maggio. Al fine di alleviare gli oneri degli enti e delle amministrazioni, l’Anac ha sospeso fino al 15 maggio i termini per la pubblicazione dei dati previsti dalla legge 190/2012 e dal decreto legislativo 33/2013. Questo per venire incontro a tutte le Pa impossibilitate a raccogliere i dati che devono essere oggetto di pubblicazione. Ciò non toglie il fatto che le amministrazioni, dove lo ritengano possibile, potranno continuare a pubblicare i dati: questo significa che l’Anac rimette alle singole amministrazioni, fino al 15 maggio, la valutazione sugli obblighi pubblicitari.
Inoltre, l’Autorità nazionale anticorruzione comunica anche il rinvio fino al prossimo 15 maggio dell’avvio di nuovi procedimenti di vigilanza sul rispetto delle misure di trasparenza, sia d’ufficio che su segnalazione: dopo tale data, l’attività riprenderà con modalità graduale, tenendo conto delle dimensioni organizzative delle amministrazioni e degli enti. Mentre resta ferma l’attività consultiva esercitata dall’Autorità in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza. Sicuramente le misure intendono alleggerire il carico di lavoro in un periodo critico come quello attuale, ma potrebbero anche essere viste come una possibilità di eludere il controllo.