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Bracciante di 30 anni muore schiacciato dal trattore, indagano i carabinieri

Bracciante di 30 anni muore schiacciato dal trattore, indagano i carabinieri
Carabinieri – foto di repertorio

Il tragico incidente sul lavoro si è verificato nelle campagne di Borgo San Carlo ad Ascoli Satriano, dove il giovane è stato schiacciato dal mezzo che stava guidando. Poche settimane fa a Bisceglie era morto un 26enne in un frantoio a causa di un muletto che si è ribaltato

Nuova morte bianca. Questa volta in Puglia dove un bracciante di 30 anni è morto nelle campagne di Borgo San Carlo, ad Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, dopo essere stato schiacciato dal trattore che stava guidando. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

La Cgil Puglia: “È una strage silenziosa”

“Ancora una volta ci troviamo a piangere giovani vite spezzate mentre svolgevano il proprio lavoro”, dice Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia, che commenta così l’escalation di infortuni sul lavoro nei campi pugliesi, che hanno provocato due morti in pochi giorni. ” È una strage silenziosa che continua nell’indifferenza generale e che riguarda soprattutto l’agricoltura, uno dei settori più fragili e più esposti ai rischi”.

Pochi giorni fa un 26enne morì in un frantoio a Bisceglie

Il 20 novembre un ragazzo di 26 anni ha perso la vita in un frantoio di Bisceglie, a seguito del ribaltamento di un muletto appena fuori dall’azienda. “Un dolore che si ripete, settimana dopo settimana, e che non può essere derubricato a fatalità” prosegue Ligorio.

Secondo i dati Inail, da gennaio a luglio 2025, le denunce in agricoltura sono salite a 1.326 (+4,08% rispetto al 2024) e i casi mortali in regione sono aumentati: si registra un’impennata dei decessi (+60% nei mortali del settore).

Numeri che, avverte Ligorio, “non ammettono esitazioni né ritardi nelle misure di prevenzione. La sicurezza non è un costo, è un diritto fondamentale, e quando viene negato significa che qualcuno non ha fatto il proprio dovere”. Secondo la Flai Cgil Puglia serve una risposta immediata e strutturale. “Chiediamo – dichiara Ligorio – un piano straordinario sulla sicurezza in agricoltura, con investimenti, ispezioni più frequenti, percorsi formativi obbligatori e l’utilizzo di mezzi moderni e sicuri”.

“Basta con le parole di circostanza”

Il sindacalista conclude con un appello alle istituzioni e alle imprese: “Basta parole di circostanza. Ogni volta che un giovane muore in campagna o in un frantoio, muore un pezzo della nostra terra. La Puglia non può accettare di essere la regione con uno dei più alti numeri di infortuni in agricoltura. La sicurezza deve diventare la prima priorità. Non un giorno, non un mese: sempre”, conclude.

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