La settimana scorsa il rischio più elevato è ancora a Catania (79,9 nuovi casi), Siracusa (76,59) e Messina (75,83). Analizzando l'incidenza per età emerge un dato più alto nella fascia di età scolare (6/10 anni) e in quella più anziana
Il bollettino settimanale della Regione lo aveva già chiarito ieri: occhio, che i casi in Sicilia stanno aumentano. Non troppo per ora, ma qualche campanello d’allarme sta iniziando a suonare qui e lì.
L’andamento riporta un’incidenza di 51,35 casi per centomila abitanti a fronte di una media nazionale di 51,96 (la soglia limite è di 50 nuovi casi ogni 100 centomila abitanti).
Continua, quindi, a registrarsi un sia pur contenuto rialzo dei nuovi casi rispetto al minimo raggiunto a ottobre, ma il trend di crescita appare al momento limitato.
LE PROVINCIE PIU’ A RISCHIO
La settimana scorsa il rischio più elevato è ancora a Catania (79,9 nuovi casi), Siracusa (76,59) e Messina (75,83). Analizzando l’incidenza per età emerge un dato più alto nella fascia di età scolare (6/10 anni) e in quella più anziana, pertanto il Dasoe ribadisce l’importanza di mantenere alta l’immunizzazione nei soggetti più a rischio.
COMUNI A RISCHIO LOCKDOWN
In Sicilia ci sono dei comuni dove il dato dell’incidenza è molto più alto, superando anche quota 250 positivi su centomila abitanti. Il che, nell’era pre vaccini o comunque quando la tanto bistrattata vaccinazione non era ancora con queste percentuali, voleva dire addirittura zona rossa e tutti a casa.
Ora le cose sono cambiate, e il numero dei vaccinati pesa sulla decisione di misure restrittive o no, ma a Mistretta, Limina, Itala, Condrò, Savoca, Reitano e Rodì Milici (Messina), Milo, Belpasso e Castel di Iudica (Catania), Lercara Friddi e Giuliana (Palermo), Cattolica Eraclea (Agrigento), Sutera nel Nisseno e Sortino nel Siracusano, il rischio chiusure c’è.
LE CATENE DI TRASMISSIONI
In forte aumento, anche in Sicilia, il numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (8.326 contro 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% contro 33% della scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% contro 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% contro 20%).
L’INCIDENZA NELLE REGIONI
Sono 13 le Regioni e Province autonome che questa settimana registrano un’incidenza di casi di Covid-19 sopra la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi. I valori maggiori si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 189,1 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia dove il valore dell’incidenza ha raggiunto 139,6 casi per 100mila abitanti.
I valori più bassi si registrano invece in Molise (11,1) e Sardegna (14,8). Questi i valori dell’incidenza nelle Regioni e Province autonome secondo l’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia (aggiornamento al 4/11/2021): Abruzzo (49,7 per 100mila abitanti); Basilicata (27,0); Calabria (52,5); Campania (66,2); Emilia Romagna (56,1); Friuli Venezia Giulia (139,6); Lazio (63); Liguria (52,1); Lombardia (34); Marche (50,2); Molise (11,1); PA Bolzano (189,1); PA Trento (63); Piemonte (38); Puglia (31,9); Sardegna (14,8); Sicilia (51,7); Toscana (57,7); Umbria (51,4); Valle d’Aosta (22,6); Veneto (75,3).