La nube sta attraversando ad alta quota il Mediterraneo. Sorvegliate speciali sono in particolare la Sardegna e la Sicilia dove transiterà la nube a maggiore concentrazione
Ancora allarme anche in Italia per l’eruzione vulcanica alla Canarie iniziata il 19 settembre sull’isola di La Palma.
La nube di polveri e gas con all’interno diverse sostanze potenzialmente pericolose, tra le quali il biossido di zolfo, sta attraversando ad alta quota il Mediterraneo. ‘Sorvegliate speciali’ sono in particolare la Sardegna e la Sicilia dove transiterà la nube a maggiore concentrazione, mentre altre regioni del centro sud saranno solo sfiorate dalle coltre.
NELL’OCEANO
La colata di lava del vulcano sull’isola di Palma che si sta riversando nell’oceano da una scogliera ha provocato la formazione di una piramide di oltre 50 metri. Lo ha riferito il gruppo Marine Geosciences dell’Istituto spagnolo di oceanografia, sul suo account Twitter: “Osserviamo in diretta l’avanzata dalla lava ai piedi della scogliera costiera che provengono dal flusso meridionale del vulcano La Palma.
Si sta generando un imponente deposito alto più di 50 metri”, era il messaggio pubblicato già stanotte. La colata nell’oceano ha provocato anche intense emanazioni di gas.
L’ALLARME
Analizzando le carte pubblicate da Copernicus, il programma di osservazione della terra dell’Unione europea che monitora il nostro pianeta e il suo ambiente, si evince che nei prossimi due giorni la nube sorvolerà la Sardegna e raggiungerà anche la Sicilia per poi allontanarsi.
“Stiamo verificando la situazione dalle nostre 34 stazioni della rete regionale di monitoraggio ambientale da quando il fenomeno è iniziato – spiega all’ANSA Alessandro Serci dell’Arpa Sardegna – la situazione attualmente è sotto controllo, entro i 3 microgrammi per metro cubo di biossido di zolfo. Non ha piovuto e non ci sono state ricadute”.
LE PREVISIONI
Anche le previsioni virano all’ottimismo. “Le simulazioni fatte dagli uffici competenti indicano che l’inquinante è stazionario a 5mila metri di altezza – precisa Serci – E non ci sono fenomeni meteo che comportano la ricaduta di questo inquinante verso il nostro territorio. Il dato peggiore che ci era stato indicato era previsto per sabato e domenica, ma fortunatamente non abbiamo avuto nessuno sforamento dei limiti della qualità dell’aria”.