Una delle attività commerciali più diffuse ancora nel 2025 è il barbiere. Gestire un salone può essere un’attività redditizia, specialmente se ben posizionato e con una clientela propria affezionata al locale e ai gestori. Ma quanto guadagna un barbiere, ecco tutto quello che c’è da sapere sullo stipendio in Italia.
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Si ricorda che QdS.it offre una sezione lavoro costantemente aggiornata, con informazioni su concorsi e opportunità di impiego sia nel settore pubblico che in quello privato. L’articolo in basso fa riferimento esclusivamente allo stipendio e al guadagno di un barbiere in Italia.
Quanto guadagna un barbiere: il fatturato medio
Il stipendio medio di un barbiere in Italia può variare notevolmente in base a diversi fattori. Vediamo quali:
- Localizzazione: un barbiere situato in una zona ad alto traffico pedonale, in un centro urbano o vicino a luoghi di lavoro può avere un fatturato più elevato rispetto a uno situato in una zona meno frequentata.
- Servizi offerti: oltre ai tagli di capelli, molti barbieri offrono servizi aggiuntivi come rasatura, cura della barba, trattamenti per capelli e prodotti per la cura personale. Questi servizi aggiuntivi possono incrementare il fatturato.
- Clientela e reputazione: un barbiere con una buona reputazione e una clientela fedele può beneficiare di un flusso costante di clienti.
In generale, un barbiere può generare un fatturato medio mensile che varia da 3.000 a 10.000 euro, a seconda della posizione e dell’offerta di servizi. Ciò si traduce in un fatturato annuale compreso tra 36.000 e 120.000 euro.
Lo stipendio di un barbiere
Quindi, un barbiere ben gestito può aspettarsi un margine di redditività che può variare dal 20% al 40% del fatturato. Infatti, se un barbiere (ad esempio) vanta un fatturato mensile di 5.000 euro, il profitto netto può figurarsi tra i 1.000-2.000 euro mensili.
Ma attenzione, quanto guadagna un barbiere può dipendere da tanti fattori. Un locale ben posizionato può avere un fatturato tra i 3.000 e 10.000 euro al mese, col margine di redditività del 20% fino al 40%.
I prodotti offerti da un barbiere
Il barbiere banalmente non taglia e cura solo e soltanto capelli e barba, ma può offrire anche una serie di prodotti e servizi che variano da locale in locale:
- Taglio di capelli: rasatura e cura della barba e rasatura tradizionale.
- Trattamenti per capelli e cuoio capelluto: trattamenti anti-caduta e trattamenti rinforzanti e nutritivi.
- Servizi di colorazione: colorazione capelli e Riflessi o mèches
- Altri servizi
I requisiti per diventare un barbiere
Ma cosa serve per aprire un salone da barbiere in Italia? Nel nostro Paese è richiesto il rispetto di alcuni requisiti e l’ottenimento di autorizzazioni che assicurino le conformità alle normative vigenti. Ecco i requisiti:
- Formazione professionale: Il titolare e il personale devono possedere qualifiche professionali adeguate, ovvero il diploma di barbiere o estetista, ottenuto presso istituti riconosciuti.
- Forma giuridica: Scegliere la forma giuridica dell’impresa, essenziale per stabilire il regime fiscale e la responsabilità legale.
- Iscrizione al Registro delle Imprese: l’attività deve essere iscritta al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente per territorio.
- Partita IVA: necessaria per la gestione fiscale dell’impresa, permettendo la fatturazione e la detrazione delle imposte.
- Altri requisiti: Il titolare non deve avere condanne penali che impediscano l’esercizio dell’attività commerciale.
Le autorizzazioni
Visti i requisiti, per aprire l’attività di salone da barbiere, poi servono diverse autorizzazioni:
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): obbligatorio certificare che l’impresa possiede tutti i requisiti per operare. La SCIA consente di iniziare l’attività immediatamente dopo la presentazione, salvo verifiche successive da parte delle autorità.
- Autorizzazione sanitaria: necessario garantire che il locale rispetti tutte le normative igienico-sanitarie. Questo include l’adeguatezza dei locali, l’igiene delle attrezzature e il corretto smaltimento dei rifiuti.
- Autorizzazione urbanistica e edilizia: necessario ottenere i permessi edilizi dal Comune (se servono), che includono la conformità alle normative urbanistiche e di sicurezza.
- Certificato di prevenzione incendi: se si utilizzano attrezzature elettriche o materiali infiammabili, è obbligatorio ottenere un certificato dai Vigili del Fuoco, che attesti la conformità alle normative antincendio.

