Questione Ancipa, sindaci di Enna tentano di bloccare la condotta

Questione Ancipa, è scontro per “il prezioso liquido”: i sindaci ennesi tentano di bloccare la condotta

Questione Ancipa, è scontro per “il prezioso liquido”: i sindaci ennesi tentano di bloccare la condotta

Redazione  |
domenica 01 Dicembre 2024

Tra Enna e Caltanissetta, le due province più provate dall’emergenza idrica, si è aperta una lotta senza esclusione di colpi.

È guerra tra poveri per l’acqua in Sicilia: la questione Ancipa diventa sempre più pressante. Il livello degli invasi diminuisce sempre più e la rabbia e le proteste dei cittadini aumentano. A causa del razionamento idrico, infatti, si va incontro a turni che in alcuni casi superano una settimana. E così tra Enna e Caltanissetta, le due province più provate dall’emergenza idrica, si è aperta una lotta senza esclusione di colpi. Il tutto per accaparrarsi quello che ormai viene definito sui giornali “il prezioso liquido”.

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Ieri mattina i sindaci di cinque comuni dell’ennese che dipendono esclusivamente dall’invaso dell’Ancipa (Troina, Nicosia, Sperlinga, Gagliano Castelferrato e Cerami), hanno prima occupato i locali della diga e poi tentato di bloccare la condotta. Una protesta clamorosa contro la decisione assunta della cabina di regia sull’emergenza idrica di ripristinare l’erogazione su Caltanissetta e San Cataldo, interrotta dal 15 novembre scorso in seguito alla notevole riduzione della capacità dell’invaso ormai quasi completamente a secco. Una manifestazione con centinaia di cittadini, capeggiata dal deputato regionale ed ex sindaco di Troina Fabio Venezia (Pd), dopo che in nottata il comune di Caltanissetta aveva comunicato i risultati della riunione con la cabina di regia regionale sull’emergenza idrica, circa la riapertura dell’Ancipa per garantire l’approvvigionamento idrico nel nisseno.

Questione Ancipa: l’iniziativa dei sindaci dell’Ennese

“Avevamo avvisato la cabina di regia che se non avesse staccato il collegamento verso i paesi del nisseno lo avremmo fatto noi” spiega Venezia annunciando di avere bloccato la condotta che alimenta Caltanissetta. Una circostanza smentita da Siciliacque, secondo cui i manifestanti si sono limitati a staccare solo un quadro elettrico: “La continuità dell’acqua ai comuni di Caltanissetta e San Cataldo è garantita”. Ma Venezia ribadisce: “Siciliacque sarà anche in grado di fornire acqua visto che ne ha pompata per due giorni e avrà riempito i serbatoi, ma posso assicurare che per Caltanissetta e San Cataldo dall’Ancipa non ne esce una goccia”.

La clamorosa iniziativa dei sindaci dell’ennese si scontra con le dichiarazioni trionfanti del primo cittadino di Caltanissetta Walter Tesauro. “È stata una battaglia difficile, ma necessaria per tutelare i diritti dei nostri concittadini. Non era concepibile che, pur avendo trovato e collegato nuovi pozzi in grado di fornire circa 120 litri al secondo di acqua, le nostre città rimanessero a secco. I pozzi sono già operativi, tuttavia l’acqua prelevata non sta ancora raggiungendo le case dei cittadini a causa di una rottura della conduttura. L’amministrazione ha chiesto che si accelerino i lavori di riparazione, operando senza sosta, anche nelle ore notturne”.

Le parole di Schifani e Faraone

L’eco delle proteste sulla questione Ancipa giunge fino a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Anche il Governatore Renato Schifani parla di “guerra tra poveri” ed esprime “solidarietà a quella parte di popolo siciliano che in questo momento sta vivendo estreme difficoltà”.

“Stiamo attraversando un momento di crisi idrica, e gli eventi atmosferici non ci aiutano – aggiunge Schifani – Ce la stiamo mettendo tutta e faremo in modo che per la prossima estate i dissalatori mobili possano essere in funzione, in aggiunta ai nuovi pozzi che stiamo individuando, per evitare che la crisi possa essere sempre più drammatica. Cercheremo di garantire tutti con il massimo della responsabilità”.

Non la pensa allo stesso modo Davide Faraone, leader di Italia Viva in Sicilia, che torna ad attaccare la gestione dell’emergenza da parte di Schifani. “Quando, in accappatoio, andammo davanti al palazzo del presidente della Regione per porre il problema della siccità e dei disagi sofferti dai cittadini e imprese dopo l’avvio delle turnazioni – ricorda -, ci presero per matti. Oggi che, per l’incapacità della Regione di gestire gli invasi e realizzare per tempo le infrastrutture, la crisi idrica è entrata in una fase drammatica, al punto da dividere i cittadini, tutti si accorgono che la situazione è fuori controllo”.

Questione Ancipa, la replica di Cocina

“Sulla questione dell’erogazione dell’acqua dell’Ancipa ai comuni dell’Ennese e del Nisseno la Regione ha agito come un buon padre di famiglia, con l’obiettivo di salvaguardare tutti i cittadini colpiti da una crisi idrica senza precedenti. È stata trovata una soluzione di equilibrio che permette di tamponare l’emergenza, evitando il rischio di gravi disordini sociali a Caltanissetta e San Cataldo” afferma Salvatore Cocina.

E continua: “Per questo, pur considerando legittimo il diritto dei sindaci e dei cittadini di Troina e di altri centri di manifestare un disagio, non è assolutamente giustificato il tentativo di manomettere un impianto, causando un’interruzione di un pubblico servizio stoppando un’erogazione di soccorso alle due città, decisa in modo ragionato ed equilibrato dalla cabina di regia dopo aver sentito tutti i sindaci e gli enti di governo dell’acqua”. Lo afferma il coordinatore della cabina di regia sull’emergenza idrica e capo della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina, in merito alla protesta odierna di alcuni sindaci dell’Ennese.

La questione della nota per confermare la riserva dell’acqua dell’Ancipa

“Giovedì – continua Cocina – ho firmato con l’Autorità di bacino, una nota per confermare la riserva dell’acqua della diga Ancipa a favore esclusivo dei cinque comuni dell’Ennese che non hanno risorse alternative, distaccando, come previsto, l’erogazione verso Caltanissetta e San Cataldo. Purtroppo si sono verificati dei guasti alla condotta di adduzione dell’acqua dai nuovi pozzi reperiti a Butera verso Caltanissetta e San Cataldo. Quindi i due centri già in forte crisi sono rimasti a secco con gravi conseguenze. Ho ingiunto a Siciliacque la rapida riparazione e la realizzazione di un bypass. A quel punto è stata fatta una scelta, nell’unico interesse dei cittadini, di sopperire, solo per alcuni giorni, con l’acqua di Ancipa”.

“Dovevamo scegliere fra la certezza di gravi ulteriori disagi e disordini da oggi nelle due città oppure il rischio di avere meno acqua di riserva per le cinque città dell’Ennese fra un mese e mezzo- afferma- Sicuramente pioverà e l’acqua sarà ricostituita, abbiamo inoltre fatto i piani di emergenza per il rifornimento con le autobotti e abbiamo assicurato le risorse finanziarie, come sanno i sindaci. Tutti i presenti nella riunione della cabina di regia, compresi i sindaci del Nisseno e dell’Ennese, hanno concordato nella ricerca di una soluzione di equilibrio. Ora la protesta, spinta fino alla manomissione di un impianto pubblico, non porta a nessuna soluzione e rischia solo di esasperare gli animi. Sono in contatto in queste ore anche con il prefetto e il questore di Enna che ringrazio per la grande attenzione posta sulle questioni di ordine pubblico”.

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