Settimo scrutinio in corso. FI verso l'astensione, Pd-Iv: bianca. M5s tra astensione e bianca. Casini: “il mio nome è sul tavolo solo se unisce”
Nuova fumata nera per l’elezione del presidente della Repubblica. Anche nella sesta votazione non è stato raggiunto il quorum pari a quota 505 ed ora servirà una nuova votazione, la settima, che avrà inizio a partire dalle ore 9.30. Sono stati 336 i voti per Sergio Mattarella nel corso della sesta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Gli astenuti sono stati 445, le schede bianche sono state 106.
Nella quinta votazione, invece, la candidatura della Presidente del Senato Elisabetta Casellati aveva ottenuto 382 voti, 123 meno del quorum, con una sessantina i franchi tiratori nel centrodestra, mentre il centrosinistra si era astenuto.
Forza Italia vuole Casini al Quirinale
Disponibili a sostenere Pier Ferdinando Casini per il Quirinale: è quanto è emerso al termine di una riunione notturna durata circa un’ora e mezza alla quale hanno partecipato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa dell’Udc, Maurizio Lupi per Noi per l’Italia e Giovanni Toti e Paolo Romani per Coraggio Italia. Un vertice importante perché, dopo lo strappo tra Forza Italia e il resto del centrodestra, sancisce la nascita di un nuovo gruppo di grandi elettori che porteranno avanti trattative autonome.
Lega, Salvini, “Sto lavorando perché ci sia un presidente donna”
Nella serata di ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato: “Sto lavorando perché ci sia presidente donna, una donna in gamba, non faccio nomi né cognomi”. “Adesso sto lavorando perché ci sia unione di intenti e voti e domani si chiuda, e il governo torni a lavorare in piena carica”, ha aggiunto il leader della Lega. E interviene anche Giuseppe Conte: “Ho L’impressione che ci sia la sensibilità di Salvini, spero di tutto il parlamento, per la possibilità di una presidente donna, il M5s lo ha sempre detto”. Per Conte ci sarebbero “almeno due, solide e super partes” figure.
Belloni
Il pensiero di tutti è andato al capo del Dis Elisabetta Belloni, ma arriva a stretto giro l’alt di Matteo Renzi. “Non è minimamente possibile votare la capo del Dis, dai servizi segreti, alla presidenza della Repubblica: c’è un codice etico istituzionale che chi vive di sondaggi non considera valido. Questo non sta in cielo né in terra”, ha detto il leader di Iv su Radio Leopolda. “Se il nome è il suo, domani diremo no con forza – ha aggiunto -. Lo dico al Pd, a Forza Italia, a chi non vive di sondaggi”. “Elisabetta Belloni – ha aggiunto – è una straordinaria professionista, un’amica. Ma in una democrazia compiuta nel 2022, il capo dei servizi segreti in carica non diventa presidente della Repubblica, se non lasciando tuti gli incarichi e candidandosi davanti a tutti i cittadini”
Belloni al Quirinale, lo stop viene anche dal Pd e da Forza Italia
Fonti del Nazareno rilevano che le candidature femminili sono di valore, ma si chiede “serietà”. “Sono finalmente in corso, dopo il fallimento del muro contro muro voluto dal centro destra, confronti e discussioni su alcune possibili soluzioni. Tra queste anche candidature femminili di assoluto valore. Ma ci vuole serietà. La cosa peggiore – sottolineano le stesse fonti – è continuare col metodo di questi giorni che consiste nel bruciare con improvvide fughe in avanti ogni possibilità di intesa.
“Tutti parlano dell’importanza delle donne nei ruoli chiave, ma alla prova dei fatti quando esce il nome di una donna per un’alta carica si assiste a un fuoco di sbarramento di una violenza inaudita. Ecco a voi la latente misoginia italiana”. Così la presidemnte di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Piovono dal centrosinistra le accuse di irresponsabilità per aver mandato al massacro la seconda carica dello Stato e ora si ricomincia con riunioni, contatti e telefonate. Ma se già era chiaro ieri oggi nessuno ha più dubbi: le prove di forza non funzionano con un Parlamento spaccato come una mela.