TAORMINA (ME) – Mentre procede spedito il mega cantiere di Rfi che interessa tutto il comprensorio taorminese, nell’ambito del raddoppio ferroviario tra Messina-Giampilieri e Fiumefreddo, è iniziato il tavolo tecnico di confronto tra l’Amministrazione comunale taorminese e i rappresentanti di Rete ferroviaria italiana. Una decisione scaturita a seguito del clamoroso dietrofront che il Consiglio comunale ha votato, lo scorso dicembre, mettendo il veto alla costruzione della nuova stazione sotto il parcheggio Lumbi.
Una revoca alla delibera con cui la stessa Assemblea aveva dato il placet all’opera nel 2021 (numero 21/2021), disposta perché secondo il sindaco, Cateno De Luca, Taormina non avrebbe avuto bisogno di quest’opera, “e non può pagare un prezzo così alto per dei lavori che provocheranno danni irreversibili alla nostra comunità”.
Il punto contestato dall’Amministrazione riguarda, in particolare, la parte di progetto che prevede la pedonalizzazione della stazione ferroviaria, prevista nell’attuale area di sosta La Madonnina, attraverso la collocazione di 16 ascensori, 12 scale mobili e due tappeti mobili per far arrivare il viaggiatore fino al piazzale antistante il parcheggio Lumbi, con spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e i costi delle utenze a carico del Comune. Il voto dell’Aula non poteva comunque bloccare i lavori, ma è servito a riaprire appunto la discussione tra le parti per rivedere alcune questioni che erano rimaste irrisolte, e che riguardano la vivibilità del territorio durante l’apertura dei cantieri e la funzionalità delle opere a favore delle comunità locali.
Dopo questo primo tavolo tecnico, svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo dei Giurati, Rfi ha accettato nello specifico di rivedere il progetto di accesso pedonale alla nuova stazione di Taormina centro, riducendo gli scavi e ottimizzando il sistema inizialmente previsto.
Altro punto centrale della discussione ha riguardato la viabilità nella frazione di Trappitello, dove è già partito il cantiere per la realizzazione della nuova stazione Alcantara, nodo fondamentale per l’intera valle. Rfi si è impegnata per portare la discussione sul tavolo tecnico regionale e redigere un’analisi, entro i prossimi quattro mesi, per trovare un bypass viario alla Statale 185 che attraversa la frazione attraverso la via Francavilla, e che già adesso viene presa d’assalto dai mezzi pesanti che circolano per raggiungere il cantiere, mandando in tilt la viabilità.
Passi in avanti, insomma, che dovrebbero rassicurare la comunità, con l’obiettivo di portare a compimento un’opera d’altro canto importante per lo sviluppo del territorio. Il raddoppio ferroviario prevede infatti un nuovo sistema di mobilità su rotaie dove Taormina è assolutamente centrale. Ricordiamo che la nuova tratta partirà da Letojanni – dove è stato già aperto un altro dei cantieri preliminari – per salire fino al monte Tauro, raggiungere la nuova stazione sotto il Lumbi e poi riscendere a valle verso Trappitello, attraverso una serie di gallerie, collegarsi con lo scalo Alcantara, e proseguire infine verso Fiumefreddo dove incontrerà il doppio binario già esistente fino a Catania. Un lotto, quello tra Letojanni e Fiumefreddo, del valore di 640 milioni di euro, che si innalzano a 1 miliardo considerando l’investimento totale del progetto.
Ci vorranno almeno sette anni per il totale compimento di questi lavori, ma una volta ultimati la mobilità del comprensorio compirà passi da gigante, soprattutto perché ci vorranno soltanto trenta minuti di treno tra Taormina e Catania, e da lì poi raggiungere l’aeroporto di Fontanarossa, rendendo più facile lo spostamento dei turisti.