Ramacca, pasta e pane al carciofo in partnership - QdS

Ramacca, pasta e pane al carciofo in partnership

redazione web

Ramacca, pasta e pane al carciofo in partnership

mercoledì 01 Dicembre 2021

Aziende produttrici e università per dar vita a un gioiello della nutraceutica, pensando a una vera industria alimentare. Anche succhi di carciofo nei progetti della cooperativa Violetto ramacchese

“Rilanciare e valorizzare prodotti siciliani all’apparenza umili ma dalle straordinarie proprietà dimostrano che anche in Sicilia le idee innovative si possono realizzare”.
Lo ha detto Giuseppe Cupane, presidente della Cooperativa Violetto Ramacchese, presentando a Ramacca, nel corso di un webinar, il “progetto di definizione di una filiera ecosostenibile della pasta nutraceutica arricchita con farina di carciofo (Fil.Pa.Nu.)” – inserito nel Psr Sicilia – che si propone di valorizzare le produzioni di carciofo Violetto e grano duro rosso, le due materie prime principali del comprensorio di Ramacca, nel Catanese, con lo sviluppo di una innovativa pasta ad alto valore nutraceutico, da vendere a prezzi accessibili, e di pane al carciofo (nella foto Cupane con un quest’ultimo prodotto).

“Vogliamo passare – ha sottolineato Cupane – dalla produzione primaria alla realizzazione di una vera e propria industria alimentare attiva nella produzione della pasta fortificata di carciofo. Ci impegneremo per vendere questo prodotto a un euro, un euro e cinquanta per chilo, un prezzo accessibile a tutti”.

A realizzare il prodotto, un partenariato fra la società agricola Gallinella, azienda capofila, e diversi partner: Università di Catania, Di3A, Società Agricola Cupane, Cooperativa Violetto Ramacchese, Agro Condorelli e le aziende agricole di Francesco Antonio Scuderi, Franco Bivacqua e Giovanni Iacono.

“Il partenariato intende giocare sulle importanti proprietà del carciofo, uno degli alimenti naturali più ricchi di composti bioattivi, con basso valore calorico e buon apporto di fibra, inulina, potassio e vitamina C.

Santo Aparo, tecnologo alimentare, durante la presentazione del progetto, ha aggiunto: “Vogliamo diversificare e valorizzare i capolini (ossia le teste di carciofo ndr) di fine raccolto della carciofaia attraverso l’ampliamento dell’attuale destinazione d’uso ; poi vogliamo ottimizzare la lavorazione di farina di carciofo ad alto valore nutraceutico, da utilizzare per la produzione di pasta secca fortificata e perciò rispondente alla crescente richiesta da parte dei consumatori di prodotti funzionali.Terzo obiettivo è la messa a punto di un processo produttivo ecosostenibile, volto al risparmio idrico e all’utilizzo di soluzioni innovative e a basso impatto ambientale per il packaging (film biodegradabile e compostabile). Da ultimo, ma non per questo meno importante, andremo a valorizzare gli scarti di processo nell’ottica di una economia circolare e sostenibile”.

Saranno prodotti anche succhi a base di carciofi Violetti.

Tutte queste novità saranno messe a punto e valorizzate anche grazie alle collaborazioni esterne dello chef Pietro Leemann, responsabile qualità della catena Naturasì, e di High Materials Innovation, spin-off dell’Università di Parma, nonché Mariangela Rondanelli, professore Associato in Scienze e Tecniche Dietetiche Applicate (Med 49) dell’Università di Pavia, per le prove sull’indice Glicemico dei prodotti pane e pasta.

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