Nella mattinata dello scorso 4 luglio, la Polizia di Stato – in particolare il personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Palermo – ha eseguito due arresti per rapina pluriaggravata, sequestro di persona e ricettazione.
I destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, sono S.A., classe 1976, e S.A., classe 2005, indiziari in concorso con R.P. e V.V., gravati da precedenti di polizia e già sottoposti a misura restrittiva per il fatto.
Rapina con sequestro di persona, terrore per imprenditore a Palermo
L’indagine trae origine da una rapina registrata a Palermo lo scorso 30 novembre. Un giovane imprenditore palermitano sarebbe stato sequestrato da R.P., V.V. e S.A. mentre si trovava a bordo della propria auto, bloccata con l’uso di un altro veicolo.
La vittima sarebbe stata costretta dai malviventi a condurli nella sua abitazione, dove gli avrebbe consegnato una cospicua somma di denaro, numerosi oggetti di valore e armi legittimamente detenute, poi trovati dal personale della Polizia di Stato in occasione degli arresti di R.P. e V.V.
I due complici
Ulteriori indagini sulla rapina hanno permesso agli inquirenti di individuare i presunti complici di R.P. e V.V., principalmente attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, perquisizioni e dall’analisi di tabulati telefonici e immagini registrate da numerosi impianti di videosorveglianza, che hanno permesso di avere riscontro di dichiarazioni rese della persona offesa.
È stato così possibile rassegnare all’autorità giudiziaria procedente risultanze dimostrative di gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane S.A., classe 2005, quale partecipe alle fasi preparatorie, organizzative ed esecutive del grave fatto di reato e di S.A. quale coautore – assieme agli altri complici arrestati – del materiale sequestro della vittima, la cui abitazione e i cui spostamenti erano già stati monitorati dagli indagati.
Per i due arrestati sussiste il principio di presunzione d’innocenza fino a eventuale sentenza passata in giudicato.
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