Rapina al supermercato Todis di Palermo, 5 arresti

La terrificante rapina al supermercato Todis di Palermo, scattano 5 arresti dopo le indagini

La terrificante rapina al supermercato Todis di Palermo, scattano 5 arresti dopo le indagini

Redazione  |
giovedì 28 Marzo 2024

La banda è accusata anche di diversi furti seguiti da estorsione con il cosiddetto "cavallo di ritorno" nel capoluogo regionale.

La Polizia di Stato di Palermo, in particolare il personale della Squadra Mobile, ha eseguito nelle scorse ore un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 5 persone accusate di furto e rapina aggravata in concorso, estorsione, ricettazione, detenzione e porto abusivo di arma da sparo: sarebbe la banda di malviventi entrati in azione al supermercato Todis di via Roccazzo a febbraio 2023.

A emettere l’ordinanza è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo.

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Rapina al supermercato Todis di Palermo, 5 arresti

L’indagine è partita dall’evento verificatosi nel capoluogo il 4 febbraio 2023. Una batteria composta da quattro rapinatori, armati e col volto coperto, si sarebbe introdotta nel supermercato Todis di via Roccazzo e, dopo averne minacciato i dipendenti puntando loro l’arma, si sarebbe fatta consegnare il ricavato presente nelle casse, pari alla somma di 2.870 euro circa.

Gli autori della rapina, una volta prelevato il denaro, si sarebbero dati alla fuga raggiungendo un altro complice – il quinto arrestato – che li attendeva a bordo di una Lancia Y con targa nascosta da un telo di colore azzurro e bianco.

Le indagini

Attraverso l’immediata estrapolazione e visualizzazione delle immagini tratte dai vari sistemi di videosorveglianza all’interno e all’esterno del supermercato, gli operatori sono riusciti a individuare i presunti autori della rapina.

Le indagini e il monitoraggio tecnico hanno consentito, tra l’altro, di configurare un gravissimo quadro indiziario a carico degli odierni indagati che sarebbero ritenuti responsabili, oltre che della rapina a mano armata, anche della consumazione di furti di auto, seguiti dall’estorsione con il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno”.

Si ricorda che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Immagine di repertorio

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