È quanto emerge dal rapporto del Cig, comitato italiano Gas che lo redige su mandato dell'Arera
Sono 157 gli incidenti legati al gas canalizzato di cui 16 mortali verificatisi nel 2019, in aumento dall’anno precedente e 53 con esplosione /scoppio ma la gran parte è riferita in ambito domestico (caldaie, scaldabagni, cottura) e solo 11 alla rete di distribuzione di cui 2 su parte interrata, 5 su parte aerea; 3 sul gruppo di misura.
È quanto emerge dal rapporto del Cig, comitato italiano Gas che lo redige su mandato dell’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente che tiene conto degli incidenti nelle reti di distribuzione del gas naturale, le reti di distribuzione cittadine di GPL e di propano-aria.
La principale causa degli incidenti si legge nel rapporto, “Il 22%, è attribuibile ad apparecchi non correttamente manutenuti e malfunzionanti, ricadono invece 19% degli incidenti e il 4% degli infortunati, nella evacuazione dei prodotti della combustione non idonea o mancante. L’installazione irregolare ha provocato il 12% degli incidenti, il 10% degli infortunati e il 39% dei deceduti. La carenza di manutenzione ha provocato il 10% degli incidenti e il 9% degli infortunati. L’uso scorretto o errata manovra è stata la causa del 2,5% degli incidenti; a ciò si unisce la disattenzione, causa del 4,5% degli incidenti.”.
Scorrendo il report che separa gli atti volontari (suicidi, tentati suicidi e atti dolosi) si rileva come gli infortunati sono stati 308 e 23 deceduti. Nel settore del GPL, risultano costanti gli incidenti registrati (da 112 a 113) e si registra un decremento del numero dei decessi (da 22 a 19).