Nel 1534 Enrico VIII, Re d’Inghilterra, aprì una crisi con la Chiesa cattolica di Roma perché il Papa dell’epoca, Clemente VII, non voleva concedergli il divorzio da Caterina d’Aragona. Cosicché, dalla crisi nacque la scissione della Chiesa anglicana, di cui lo stesso Re si proclamò il Capo.
Questa breve premessa per introdurre l’incontro fra l’attuale Sovrano della Gran Bretagna, Carlo III, e il pontefice della Chiesa cattolica, Leone XIV, che si sono riuniti come vertici delle due religioni, entrambe cristiane.
Nella confessione anglicana è consentito ai preti di sposarsi e avere figli, contrariamente a quella cattolica, ove vi è la regola del celibato.
I due Capi religiosi, non dimentichiamo, sono anche Capi di Stato, quindi l’incontro ha pure valenze politiche, con riflessi economici e anche possibili collaborazioni di vario genere.
Dalle notizie diffuse sembra che vi sia un avvicinamento fra le due religioni, anglicana e cattolica.
E qui potremmo concludere il commento senonché occorre ricordare come la Chiesa anglicana non riguardi solo la Gran Bretagna, ma tanti altri Paesi del Commonwealth, che sono cinquantasei e che hanno come capo formale il Re. Quindi, seppure la Chiesa anglicana non possa annoverare l’oltre un miliardo di cattolici, tuttavia, può contare su centinaia e centinaia di milioni di aderenti.
Perché vi parliamo delle religioni? Perché esse hanno influenza su comportamenti e mentalità dei popoli, in quanto è esaltata la paura dell’ignoto e l’ignoto che c’è dopo la cessazione del corpo dei viventi. Questo è un argomento di cui vi abbiamo scritto più volte, ma che è trasversale all’umanità.
È abbastanza normale la preoccupazione di chi è su questa Terra sulla fine della vita, ma questo fatto dovrebbe essere contemperato dalle letture di tutti i secoli e culture, che dovrebbero portare a concludere che un evento naturale come la morte debba essere accettato senza se e senza ma.
Le religioni hanno il difetto di incutere il timore della morte, mentre dovrebbero alleviarlo spiegando come funziona la Natura.
Non sappiamo quali argomenti abbiano affrontato i due capi delle Chiese, Re Carlo e Leone XIV, perché non hanno ritenuto di darne notizia. Tuttavia, è trapelato l’avvicinamento fra le due Chiese, il che non significa che quella cattolica procederà a un ammodernamento abolendo, appunto, la castità e il divieto di matrimonio dei suoi sacerdoti.
Quando le religioni si distaccano dalla realtà e non prendono atto dei cambiamenti dell’umanità e del suo modo di pensare, perdono i credenti in cospicua quantità e, per conseguenza, fanno male a loro stesse.
I principi eterni non possono cambiare, questo è pacifico, ma essi devono tenere conto del cambiamento dei modi di vivere e di pensare.
Intestardirsi a imporre divieti, che oseremmo definire inumani, è un errore. Non che le religioni debbano rincorrere “l’audience”, però debbono avere un fondo di realtà per evitare di uscire dalla stessa.
Le religioni dovrebbero aiutare le persone a vivere meglio sulla base di regole eterne di equità, di rispetto e di buonsenso, spiegando con chiarezza che si fa peccato quando si danneggiano gli altri (umani e non). Come dire, per esempio, che i Dieci Comandamenti potevano essere ridotti a uno solo: rispetta il prossimo come te stesso. Anche il Corano, con meno regole tassative, poteva essere ugualmente ridotto nella sua essenzialità alla regola che abbiamo indicato. E così via le altre religioni.
Re Carlo III e Leone XIV hanno anche affrontato questioni esistenti fra i due Stati perché, per esempio, il Vaticano ha la proprietà di centinaia e forse più di immobili, terreni e altro nel territorio della Gran Bretagna.
Ricordiamo che i rapporti fra i due Stati sono gestiti dagli ambasciatori: vi è quello del Vaticano a Londra e quello del Regno Unito a Roma.
Non bisogna mai perdere di vista questo stato obiettivo nel quale si congiungono questioni politiche e questioni religiose, che non vanno però miscelate.

