I primi 50 Comuni ad aver firmato l'appello al presidente Draghi sono più che raddoppiati. E chiedono di avere un ruolo da protagonisti nel Pnrr, per far decollare il Sud.
Sale a 104 il numero dei Comuni di Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata, Molise, Sardegna e Abruzzo che hanno aderito all’iniziativa ‘Recovery Sud’ partita dal sindaco di Acquaviva delle Fonti (Bari) Davide Carlucci per creare una rete dei sindaci meridionali per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Più che raddoppiate, fino ad oggi, le iniziali cinquanta adesioni, che ora comprendono anche i sindaci dei Comuni capoluogo di Taranto e Matera, il presidente della provincia ionica. Ma l’elenco delle città coinvolte è lungo: si va da Acate (Ragusa) a Villetta Barrea (L’Aquila), da Acquappesa (Cosenza) a Verzino (Crotone), passando per Lampedusa, Caivano, Pisticci, Alberobello, Marcianise e molti comuni molisani.
Le richieste a Mario Draghi
“La richiesta, affidata a una lettera già inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi – spiegano – è una sola: rendeteci protagonisti della gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza perché diventi una reale occasione di crescita per il Mezzogiorno, anche quello più isolato e a rischio di spopolamento”.
“È una rete spontanea, trasversale e senza finalità politiche – spiega il sindaco di Acquaviva delle Fonti, Carlucci – ma con l’unico obiettivo di trasformare il Recovery in una reale occasione di riscatto di tutto il Mezzogiorno”.