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Referendum, Meloni: “Dimissioni in caso di sconfitta? A casa possono mandarmi solo gli italiani”

Referendum, Meloni: “Dimissioni in caso di sconfitta? A casa possono mandarmi solo gli italiani”

“Ma, signori, mettetevi l’anima in pace: la Meloni, insieme al governo, arriverà alla fine della legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul totale del proprio lavoro”, così la premier

Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, signori! Una cosa alla quale la sinistra non è abituata: la democrazia! Quindi, siccome tanto noi arriviamo alla fine della legislatura, al referendum sulla giustizia votate in base a quello che prevede la riforma”. Così la premier Giorgia Meloni, durante il comizio a Bari a sostegno del candidato del centrodestra Luigi Lobuono.

Meloni: “Mettetevi l’anima in pace, arriveremo a fine legislatura”

“Pure esponenti della sinistra voteranno, nel segreto dell’urna, a favore” della riforma della giustizia, “lo sanno che sono norme di buonsenso. Infatti, cosa dicono? ‘Votate no al referendum per mandare a casa la Meloni’. Ma, signori, mettetevi l’anima in pace: la Meloni, insieme al governo, arriverà alla fine della legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul totale del proprio lavoro”. Così la premier Giorgia Meloni.

“Con la riforma della giustizia togliamo a partiti facoltà di nominare un pezzo del Csm”

“Dopo decenni siamo riusciti ad approvare la riforma che introduce la separazione delle carriere tra giudice e Pm, che significa rafforzare la terzietà del giudice, quindi un processo più giusto, e che istituisce l’alta corte disciplinare. Significa che finalmente, quando un magistrato sbaglierà, ci sarà un organismo terzo a giudicarlo, perché, come dice l’Uomo Ragno, da un grande potere derivano anche grandi responsabilità”. Così la premier Giorgia Meloni, durante il comizio a Bari a sostegno del candidato del centrodestra Luigi Lobuono.

La riforma, ha sottolineato Meloni, “prevede inoltre che i membri del Csm siano sorteggiati tra magistrati con specifici requisiti, che significa liberare i magistrati dal giogo delle correnti politicizzate, dal dover dipendere dalle correnti piuttosto che dal proprio merito per avanzare di carriera. Norme di buonsenso, per le quali veniamo ovviamente accusati di qualsiasi nefandezza: dicono che vogliamo i pieni poteri, che vogliamo assoggettare la magistratura alla politica. Ma quello che non sopportano è che noi stiamo facendo esattamente il contrario, perché togliamo ai partiti la facoltà di nominare un pezzo del Csm. Ed è questo che alla sinistra non va giù: togliamo il controllo dalla politica, perché noi non vogliamo una magistratura controllata, vogliamo una magistratura che non sia controllata da nessuno, vogliamo una magistratura che sia libera”, ha rimarcato la presidente del Consiglio.

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