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Referendum, nulla di fatto: niente quorum, Sicilia si ferma al 24% di affluenza

Referendum, nulla di fatto: niente quorum, Sicilia si ferma al 24% di affluenza

I 5 referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro non hanno raggiunto il quorum e dovrebbero essere dichiarati nulli

I cinque referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro non hanno raggiunto il quorum e, in attesa di ufficialità, dovrebbero essere dichiarati nulli. Secondo i dati provvisori del Ministero dell’Interno, tra domenica 8 e lunedì 9 giugno ha votato meno del 30 per cento degli aventi diritto di voto in Italia. Al momento non sono ancora usciti i dati sugli elettori all’estero, che però storicamente votano di meno. 

Secondo la Costituzione, i risultati di un singolo referendum abrogativo sono validi solo se per quel quesito vota la maggioranza degli aventi diritto di voto, ossia il 50 per cento più uno degli elettori. Gli ultimi referendum abrogativi che hanno raggiunto il quorum sono stati quelli del 2011, su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento.  Il mancato raggiungimento del quorum nei referendum su cittadinanza e lavoro era un esito prevedibile. Due settimane fa, prima che scattasse il divieto di pubblicare nuove rilevazioni, in media i sondaggi stimavano che ci sarebbe stata un’affluenza del 34 per cento. 

Sicilia si ferma al 24% di affluenza

In Sicilia l’affluenza definitiva si è attestata intorno al 23,29% dei votanti. Palermo e la provincia hanno superato la media regionale, con un’affluenza alle 15 di oggi del 24,97%, meglio ha fatto soltanto Enna (25,48%). In pratica ha votato un elettore su 4.

Nello specifico per ogni singolo quesito questi sono i dati dell’affluenza in città e in provincia: per il primo (reintegro licenziamenti illegittimi) 24,97%, per il secondo (licenziamento e limite indennità) 25,01%, per il terzo (tutela contratti a termine) 25,09%, per il quarto (responsabilità infortuni sul lavoro) 25.02% e infine per il quinto, quello sulla cittadinanza, l’affluenza complessiva è stata anche in questo caso del 25,02%.

Renzi: “Quorum non ci sarà”

“Ormai è evidente che il quorum non ci sarà, come del resto era facilmente prevedibile vedendo i precedenti”. Così Matteo Renzi sulla e-news. “I quesiti sul lavoro erano infatti ideologici e rivolti al passato come abbiamo detto in tutte le varie tribune televisive”, ha sottolineato il leader di Italia Viva a poche ore dalla chiusura dei seggi del referendum. Spero che sia chiaro che per costruire un centrosinistra vincente bisogna parlare di futuro, non di passato. Ingaggiare battaglie identitarie, infatti, fa vincere i congressi ma non fa vincere le elezioni: se vogliamo costruire un’alternativa a Giorgia Meloni bisogna essere capaci di allargare al ceto medio, non chiudersi nel proprio recinto ideologico. Sono convinto che riusciremo a farlo”, ha concluso l’ex presidente del Consiglio.

Salvini: “La cittadinanza non si regala”

“Oggi in Italia la sinistra porta al voto un referendum per dimezzare gli anni per avere la cittadinanza italiana, verranno bocciati, il popolo non li voterà”, ha detto dal canto suo Matteo Salvini, parlando a Mormant-sur-Vernisson, in Francia all’evento dei Patrioti. “La cittadinanza in Italia e Francia non è un regalo, servono regole più chiare e severe, non basta qualche anno di residenza, occorre dimostrare di conoscere, amare e rispettare la cultura e la legge del paese che vi ospita, in Italia, come in Francia, altrimenti tutti a casa”, ha sottolineato il vicepremier e ministro.

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