Regione, il concorso-farsa per l'Ufficio stampa - QdS

Regione, il concorso-farsa per l’Ufficio stampa

redazione

Regione, il concorso-farsa per l’Ufficio stampa

mercoledì 30 Ottobre 2019

Lo studio Leone-Fell di Palermo annuncia l'accesso agli atti sulle tante irregolarità della selezione burla. L'Assostampa aveva già denunciato, "non giornalisti ma funzionari e istruttori". E dire che Musumeci è un iscritto all'Ordine

A poche ore dalla conclusione delle prime prove scritte del concorso per la costituzione dell’Ufficio stampa alla Regione siciliana, tantissime sono state le segnalazioni di irregolarità.

Un lunghissimo elenco di pasticci nel concorso

Un elenco lunghissimo di pasticci: dalla mancanza di sistemi di sicurezza alle “anomale” procedure di espletamento del concorso, come il mancato sorteggio delle buste contenenti le batterie di domande, l’arrivo in aula di plichi e scatoloni non sigillati, la mancata distribuzione di etichette di accoppiamento scheda anagrafica-compito, la possibilità di annerire le caselle risposta o di flaggarle con altri segni, fino alla presenza di domande errate, fuorvianti e non inerenti alle materie previste dal bando.

Lo studio legale Leone-Fell chiederà l’accesso agli atti

Così, “Viste le gravi segnalazioni pervenute “ hanno scritto in un comunicato Francesco Leone e Simona Fell, fondatori dello studio legale specializzato in diritto amministrativo “stiamo già predisponendo l’accesso agli atti per verificare le modalità di svolgimento della prova e tutte le anomalie sottoposte alla nostra attenzione”.

Il concorso, si ricorda nel comunicato dello studio legale, era già finito nell’occhio del ciclone, all’indomani della sua pubblicazione.

L’Assostampa, criteri di selezione e inquadramento anomali

Oggetto della contestazione proposta dall’Assostampa, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani, al Tar Sicilia e in attesa del merito, gli anomali criteri di selezione.

Assolutamente anomalo anche il futuro inquadramento dei vincitori: non giornalisti, bensì “istruttore direttivo categoria professionale C settore informazione” per i non laureati e “funzionario direttivo categoria professionale D settore informazione” per i laureati.

Due figure, si ricorda, non previste né dal contratto nazionale dei giornalisti né dalla Legge 150/2000, che la Regione Siciliana ha recepito nel 2001 con un’apposita legge, adesso disattesa.

Peraltro proprio quando alla guida del governo regionale c’è quel Nello Musumeci che si vanta spesso di essere iscritto all’Ordine dei giornalisti di Sicilia.

Un concorso che sembrava pensato per scoraggiare i candidati

Il concorso sembrava dunque essere stato pensato per scoraggiare i giornalisti a prendervi parte: la mortificazione del ruolo professionale con l’inquadramento come burocrati, legati peraltro a un segreto in aperto contrasto con la deontologia professionale ordinistica, la richiesta di assurde qualifiche, come un livello certificato di conoscenza dell’inglese richiesto soltanto ai traduttori, e, adesso, l’approssimazione con cui è stato organizzato.

Inoltre, alla prima giornata, invece che i 65 candidati previsti ne sono giunti una quarantina, e nella seconda invece che 83, poco più che cinquanta.

Nessuna convocazione è mai arrivata ai candidati

Si è poi scoperto che una cinquantina di candidati, che pur facevano parte dell’elenco degli idonei, non si è presentato alla prima prova, sia quella per laureati sia quella per diplomati, perché s’aspettava una convocazione mai arrivata.

Alcuni di loro si sono rivolti a studi legali per verificare la possibilità di fare ricorso.

Anche chi si è regolarmente presentato alla prova non ha ricevuto la convocazione: la data, il luogo e l’orario d’esame sono stati pubblicati in un decreto inserito nella Gazzetta ufficiale della Regione e nel sito del dipartimento della Funzione pubblica, lo scorso 30 settembre.

Nel bando non era stata indicata la data della prova e si rinviava alla pubblicazione di un apposito decreto. Nel sito del dipartimento il link, datato 30 settembre, riporta la scritta “Convocazione candidati” senza però alcun riferimento specifico al concorso.

Insomma, un autentico pasticcio.

Altri pasticci nei quiz a risposta multipla

Da qui la decisione dello studio Leone-Fell di chiedere l’accesso agli atti dopo le numerose denunce sui 90 quiz a risposta multipla, di entrambe le selezioni.

Dalla Festa dell’Unità chiamata “Festival” alla nascita di Youtube con la risposta non contenuta in nessuna delle tre proposte a una serie di domande contraddistinte da avverbi che hanno creato parecchia confusione tra i candidati, sorpresi inoltre da quesiti di storia non prevista tra le materie oggetto del concorso.

In tanti, segnalando gli errori e le domande ambigue, sospettano che tutto sia stato orchestrato.

“Non si comprenderebbe altrimenti il senso della domanda sulla nascita di Youtube, la risposta è nel 2005 ma non c’era tra le tre proposte“, dice uno dei candidati.

Altra domanda riguardava Johannes Gutenberg: si chiedeva quale fosse la sua professione, ma tra le tre proposte non una ma due erano quelle esatte: orafo e tipografo.

E sul muro di Berlino la commissione chiedeva la data “del definitivo martellamento“, domanda poco chiara, secondo alcuni candidati, come quella sul termine “off line” che andava definito “propriamente”.

Inoltre, come notato da tutti i partecipanti di entrambe le prove, una buona parte delle domande verteva su temi non previsti dal bando, o comunque non previsti in questa fase del concorso.

Una ventina di quiz per entrambi i test verteva su Storia del giornalismo (data delle prime trasmissioni radiofoniche, Rai, dell’Eiar, anni di nascita di quotidiani come il Corriere della Sera, il Giornale nuovo, Agenzia Ansa) e cultura generale (come la denominazione delle Isole Falkland, l’evento politico accaduto il 18 aprile 1948, il primo voto a suffragio universale maschile, la prima casa editrice di Topolino) oltre a domande inerenti il procedimento amministrativo e i rapporti di pubblico impiego, argomenti previsti invece per la fase orale.

Le stesse domande per entrambi i concorsi

E poiché coloro i quali hanno partecipato a entrambi i concorsi sono stati diversi, hanno notato che alcune domande erano uguali, e che quindi quei candidati erano avvantaggiati.

Cosa prevede l’articolo dieci del bando

L’art. 10 del bando prevedeva infatti le materie oggetto di verifica e una suddivisione degli argomenti tra le varie prove (scritte e orali). 

Per gli scritti del concorso per istruttore cat. C erano previste le seguenti materie:

  • Nozioni di diritto costituzionale ed amministrativo;
  • Nozioni sull’ordinamento della Regione Siciliana e relativa attività amministrativa;
  • Elementi di diritto penale con particolare riferimento ai reati a
    mezzo stampa a reato di diffamazione e ai reati contro la pubblica
    amministrazione;
  • Teorie tecniche e strumenti dell’ufficio stampa e del linguaggio giornalistico;
  • Comunicazione pubblica con riferimento all’uso dei social;
  • Elementi di gestione mediatica di eventi di rilevanza regionale, nazionale ed estera;
  • Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni;
  • Organizzazione e gestioni di eventi stampa.

Per gli orali invece:

  • Lingua inglese;
  • Informatica;
  • Elementi in tema di procedimento amministrativo;
  • Accesso, trasparenza, anticorruzione e privacy;
  • Rapporti di pubblico impiego (responsabilità, diritti, obblighi del pubblico dipendente);
  • Codice di comportamento dell’amministrazione regionale siciliana;
  • Deontologia professionale

Per gli scritti del concorso per funzionario cat. D erano previste le seguenti materie:

  • Diritto costituzionale ed amministrativo;
  • Ordinamento della Regione Siciliana e relativa attività amministrativa;
  • Diritto penale con particolare riferimento ai reati a mezzo stampa a
    reato di diffamazione e ai reati contro la pubblica amministrazione;
  • Teorie tecniche e strumenti dell’ufficio stampa e del linguaggio giornalistico;
  • Comunicazione pubblica con riferimento all’uso dei social;
  • Gestione mediatica di eventi di rilevanza regionale, nazionale ed estera;
  • Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni;
  • Organizzazione e gestioni di eventi stampa.

Per gli orali invece:

  • Lingua inglese;
  • Informatica;
  • Principi e nozioni in tema di procedimento amministrativo;
  • Accesso, trasparenza, anticorruzione e privacy;
  • Rapporti di pubblico impiego (responsabilità, diritti, obblighi del pubblico dipendente);
  • Codice di comportamento dell’amministrazione regionale siciliana;
  • Deontologia professionale

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