Dalla Regione siciliana contributi per undici manifestazioni carnevalesche - QdS

Dalla Regione siciliana contributi per undici manifestazioni carnevalesche

Dalla Regione siciliana contributi per undici manifestazioni carnevalesche

mercoledì 14 Febbraio 2024

Tanti si trovano nella parte orientale dell’Isola: i più pagati sono quelli di Misterbianco ed Acireale. Gli importi vengono ripartiti con i criteri previsti dal decreto del ministero per le Attività culturali

PALERMO – Sono 11 i Carnevali storici che riceveranno finanziamenti da parte della Regione, come riconoscimento del proprio valore culturale e tradizionale.

Il dipartimento regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo ha pubblicato il piano di riparto delle somme disponibili, per un totale di 400 mila euro. Le cifre più ingenti, oltre 75 mila euro, andranno rispettivamente al Comune di Misterbianco e alla Fondazione carnevale di Acireale, entrambi in provincia di Catania.

A Misterbianco e Acireale le cifre più importanti

Si tratta dei due Carnevali forse più famosi dell’intera Regione, che richiamano visitatori da tutta l’Isola e anche oltre. Buona parte degli eventi finanziati si trova nella parte orientale della Sicilia.

Si continua, infatti, con il Comune di Avola, con 69 mila euro, e di Palazzolo Acreide, con 64 mila euro, entrambi in provincia di Siracusa. Si passa quindi nell’agrigentino, a Sciacca, a cui andranno 61 mila euro. Le cifre stanziate a questo punto scendono: al Comune di Melilli e al Comune di Floridia, nel siracusano, andranno rispettivamente 36 mila euro e 11.500 euro; quindi, il Comune di Ravanusa, con quasi 5 mila euro, e il Comune di Torregrotta, con 2.500 euro.

In ultimo, i comuni di Castellana Sicula e di Corleone, che riceveranno entrambi meno di 500 euro. Gli importi sono stabiliti in base ad una serie di criteri stabiliti tramite decreto dal ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo.

Nello specifico, sono ammessi al contributo i Comuni, le fondazioni e le associazioni con sede legale in Italia, con personalità giuridica e senza scopo di lucro, operanti da almeno cinque anni, nella cui composizione societaria siano presenti enti locali, aventi come fine statutario l’organizzazione e la promozione di carnevali storici e che attestino almeno venticinque edizioni documentabili svolte nelle precedenti annualità, anche non continuative.

Le spese ammesse

Sono ammesse le spese relative ai costi artistici, l’allestimento di carri allegorici, costumi e degli spazi urbani, la pubblicità e la promozione dell’evento. Sono considerate ammissibili anche le spese sostenute per la realizzazione di trasmissioni video e audio su piattaforme online degli eventi proposti; le spese sostenute per il recupero del materiale di archivio su supporti digitali ai fini della relativa divulgazione; le spese sostenute per attività di documentazione, salvaguardia, promozione e valorizzazione del patrimonio connesso alle attività realizzate, le spese sostenute per la valorizzazione degli archivi.

La scelta di sovvenzionare tali eventi culturali, dal sapore popolare antico, nasce dall’articolo 1, comma 369, della legge n. 160 del 2019, ai sensi del quale: “Al fine di tutelare un settore di significativo rilievo in ambito culturale e di salvaguardare le relative attività, anche in considerazione dell’apporto al patrimonio tradizionale del Paese e allo sviluppo del turismo stagionale, è autorizzata la spesa di 1 milione di euro per ciascun anno del triennio 2020 – 2022 per il finanziamento di carnevali storici con una riconoscibile identità storica e culturale”.

Nel 2022, poi, il contributo è stato confermato dall’articolo 13, comma 87, della legge regionale n. 13/2022, dal titolo “Contributo in favore degli enti organizzatori dei carnevali storici riconosciuti ai sensi dell’art.1 comma 369 della Legge 27/12/2019, n.160”.

L’esercizio finanziario 2023 ha quindi confermato quanto fatto l’anno prima, e così è stato anche nella legge regionale 01/2024, che ha finanziato una disponibilità di 400 mila euro totali.

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