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Ciucci, il ponte e la replica a Bonelli: “Dalla Corte dei Conti auspichiamo una registrazione piena, non con riserva”

Ciucci, il ponte e la replica a Bonelli: “Dalla Corte dei Conti auspichiamo una registrazione piena, non con riserva”
Ponte sullo Stretto di Messina

L’accusa di Bonelli: “Comportamento gravissimo”. La replica della Stretto di Messina: “Pieno rispetto della Corte dei Conti, puntiamo alla registrazione senza riserva”

“Il nostro auspicio è di poter ottenere dalla Corte dei Conti una registrazione piena, non ‘con riserva’, nella convinzione di aver operato nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte“: a dirlo, in risposta alle dichiarazioni dell’onorevole Angelo Bonelli (AVS) sul suo presunto “comportamento gravissimo” in risposta alle osservazioni della Corte dei Conti, è l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

Occasione del dibattito è stata l’audizione davanti alla Commissione parlamentare bicamerale per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, tenutasi nelle scorse ore.

Le parole di Bonelli

“È gravissimo che l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ancor prima che la Corte dei Conti renda pubbliche le motivazioni della mancata registrazione, paventi una forzatura istituzionale come quella della cosiddetta registrazione con riserva. Una posizione che, oltre a essere del tutto inopportuna, rivela come Ciucci ignori – o finga di ignorare – che la stessa Corte dei Conti ha ricusato il decreto del MIT che approvava il terzo atto aggiuntivo alla convenzione con la Società Stretto di Messina. È l’intero impianto giuridico ed economico della concessione a essere stato giudicato illegittimo: non un dettaglio, ma la tenuta finanziaria ed economica del progetto”. Queste le dure parole del deputato Bonelli, in risposta alle dichiarazioni dell’Ad Ciucci durante l’audizione. “Il Paese non ha bisogno di forzature, ma di trasparenza, legalità e responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche”, conclude.

La replica di Ciucci a Bonelli su Corte dei Conti e ponte sullo Stretto

La replica di Ciucci sulla sua posizione in merito alla Corte dei Conti e alla decisione sul ponte sullo Stretto e all’attacco di Bonelli è arrivata velocemente. “Non so cosa abbia ascoltato o letto l’Onorevole Bonelli, tanto da attribuirmi un comportamento ‘gravissimo’. Oggi – commenta – l’audizione presso la Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità aveva ad oggetto proprio l’esame delle opzioni teoriche per la realizzazione del ponte alla luce delle delibere della Corte dei conti”.

“Nel riaffermare il pieno rispetto per la Corte dei conti, ho doverosamente riferito che la definizione del percorso da intraprendere potrà essere assunta dalle competenti Autorità di Governo, con il supporto della Stretto di Messina, una volta note le motivazioni riguardanti la ricusazione del visto da parte della Corte per la delibera del CIPESS e il Decreto Interministeriale (MIT – MEF) di approvazione del III Atto aggiuntivo alla Convenzione”, aggiunge.

“Contrariamente a quanto riferito dall’Onorevole Bonelli, ho anche detto che il nostro auspicio è di poter ottenere dalla Corte una registrazione piena, non ‘con riserva’, nella convinzione di aver operato nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Ovviamente siamo pronti ad assumere le iniziative necessarie per conformare la delibera CIPESS e il Decreto Interministeriale di approvazione del III Atto aggiuntivo alla convenzione a quelle che saranno le motivazioni della Corte dei conti”.

Sempre replicando a Bonelli, Ciucci conclude: “Rilevo che è del tutto fuori luogo l’affermazione che ‘È l’intero impianto giuridico ed economico della concessione a essere stato giudicato illegittimo‘, in quanto la mancata registrazione del Decreto Interministeriale (MIT – MEF) ha riguardato il III Atto aggiuntivo alla Convenzione tra Stretto di Messina (concessionaria) e Ministero delle Infrastrutture (concedente), che rimane attualmente vigente”.

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