“Resto al Sud”, limite di età innalzato a 45 anni - QdS

“Resto al Sud”, limite di età innalzato a 45 anni

“Resto al Sud”, limite di età innalzato a 45 anni

martedì 20 Agosto 2019

Il decreto firmato dal ministro dello Sviluppo economico Di Maio estende la misura anche ai liberi professionisti. Allo scorso 18 luglio, presentate 8.383 domande di cui 3.423 approvate, 11.562 utenti registrati sul portale

PALERMO – Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio ha firmato il decreto per l’ampliamento di “Resto al Sud”. In questo modo, la misura è estesa anche ai liberi professionisti e il limite d’età è innalzato da 35 a 45 anni. Così, si amplierà notevolmente la platea dei beneficiari. La disponibilità economica ammonta ad oltre un miliardo di euro, precisamente 1,25 miliardi di euro (ogni soggetto può ricevere un finanziamento massimo di 50 mila euro).

Ma in cosa consiste la misura e quali risultati ha già prodotto?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate dagli under 46 in Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sardegna. Consente l’avvio di iniziative imprenditoriali in ambito turistico, nella fornitura di servizi alle imprese e alle persone e la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura. Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali e il commercio.

Finanzia le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività. Non sono ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente. Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal fondo di Garanzia per le pmi. Il finanziamento bancario deve essere restituito in otto anni e beneficia di un contributo in conto interessi che copre integralmente gli interessi del finanziamento.

Oltre che agli imprenditori residenti nel Mezzogiorno, le agevolazioni si rivolgono anche a chi trasferisce la residenza in queste regioni dopo la comunicazione di esito positivo. Inoltre, il soggetto destinatario non dovrà avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non dovrà essere titolare di altra attività di impresa in esercizio. I liberi professionisti non dovranno risultare titolari di partiva Iva nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Le domande si presentano esclusivamente online sul sito www.invitalia.it e devono essere costituite dal progetto imprenditoriale da compilare online e dalla documentazione da allegare, con la modulistica presente sul sito. Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro sessanta giorni dalla data di presentazione.

I progetti dovranno rispondere ai seguenti criteri di valutazione: adeguatezza e coerenza delle competenze dei soci rispetto alle specifiche attività previste dal progetto imprenditoriale; capacità della compagine di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo e potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing. Inoltre, è previsto anche un colloquio con i proponenti per approfondire gli aspetti del progetto imprenditoriale.

Al 18 luglio 2019 risultano presentate 8.383 domande di cui 3.423 approvate, mentre hanno fatto la registrazione sul portale 11.562 utenti.

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