Resto al Sud, i siciliani che ce l’hanno fatta, 1513 idee divenute realtà

Resto al Sud, i siciliani che ce l’hanno fatta, 1513 idee divenute realtà
giovane imprenditore

Dall’avvio della misura approvate 1.513 domande per complessivi 104 milioni di euro e con 5.652 persone occupate. Il professore Faraci e UniCt accanto ai neo imprenditori.

Invitalia, da noi interpellata ci ha dato ulteriori chiarimenti su chi e come può usufruire della misura.

In molti si chiedono se occorra avere un capitale iniziale proprio e se il finanziamento bancario viene concesso immediatamente dopo l’approvazione della domanda in modo da consentire di utilizzare subito questo capitale.

“Le agevolazioni – ci dicono da Invitalia – coprono il 100% della spesa imponibile, quindi è necessario avere una quantità di mezzi propri sufficienti a coprire l’IVA. Tuttavia, qualora il proponente ritenesse di voler adottare il regime forfettario, l’IVA per lui rientrerebbe tra le spese ammissibili. In ogni caso il finanziamento bancario viene liquidato dalla banca dopo che la stessa abbia ricevuto il provvedimento di concessione perfezionato”.

Resto al Sud, i siciliani che ce l’hanno fatta, 1513 idee divenute realtà

Resto al Sud anche per i cittadini stranieri che vogliano investire in Italia

 Possono presentare domanda anche cittadini stranieri non residenti in Italia (a condizione che si trasferiranno al Sud)?

“Si, ma bisogna tener presenti anche le regole relative ai permessi di soggiorno, se lo straniero non appartenga a Stati dell’Ue. Si richiede infatti un titolo che abiliti alla permanenza regolare in Italia per almeno 8 anni, che è il tempo per il quale bisogna garantire la presenza sul mercato della nuova impresa (anche per la restituzione del mutuo)”.

Il capitale circolante necessario per la realizzazione dei progetti

Per quanto riguarda il capitale circolante: come si stima la somma che sarà disponibile per l’imprenditore?

“Il capitale circolante rappresenta le spese di gestione (canoni di locazione, utenze, materie prime, ecc…) che il beneficiario dovrà sostenere nei primi due anni dal provvedimento e che possono esser riconosciute ammissibili per un importo non superiore al 20% del programma di spesa. Tali spese, rendicontate nel corso dell’iter attuativo, saranno erogate contestualmente alle altre, nell’ambito del SAL (lo Stato di avanzamento dei lavori) di riferimento”.

Contributo di liquidità

“Diversamente, – continuano da Invitalia – è previsto un contributo ulteriore (il cd. Contributo ex DL Rilancio) che non è legato al programma di spesa, configurandosi come un contributo di liquidità, spettante nella misura di 15.000 € se il beneficiario è una ditta individuale o un libero professionista che lavora da solo, oppure nella misura di 10.000 € per ogni socio, nel caso il beneficiario si sia costituito con forma giuridica societaria. Tale contributo sarà erogato soltanto dopo aver accertato che il programma di spesa è stato correttamente realizzato, sia funzionale e integralmente quietanzato (accertato che l’impresa non sia morosa con le rate di ammortamento e non sia in una delle condizioni per cui è prevista la revoca)”.

Fondi per la ristrutturazione di una sede all’interno di un progetto di Resto al Sud

Ipotizzando spese per la ristrutturazione di una sede, è possibile anche utilizzare i vari bonus (ecobonus, bonus facciate, ecc.) che lo Stato mette a disposizione?

“Fermo restando che nessuna spesa può esser oggetto di duplice agevolazione (altrimenti si produrre un plusvalore ingiustificabile), è possibile effettuare gli interventi in maniera complementare, anche se bisogna verificare la compatibilità dei termini temporali previsti dalla normativa di Resto al SUD per il completamento del programma di spesa e quelli della realizzazione delle altre opere”.

Cosa dice chi ha beneficiato dell’incentivo. E’ rimasto soddisfatto? CONTINUA A LEGGERE

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