Rete Sai, la comunità di Troina è in prima fila per l’accoglienza - QdS

Rete Sai, la comunità di Troina è in prima fila per l’accoglienza

Rete Sai, la comunità di Troina è in prima fila per l’accoglienza

mercoledì 01 Giugno 2022

Nei giorni scorsi è stata ricevuta la prima famiglia afgana che il Comune ha deciso di supportare. Il sindaco Venezia: “La nostra città ha ora bisogno di avviare una nuova fase di contaminazione”

TROINA (EN) – Ha preso il via ufficialmente nell’Aula consiliare del Palazzo municipale, con la firma del “Patto e del Regolamento d’accoglienza”, siglato tra il sindaco Fabio Venezia e mamma Tirna, accompagnata dai suoi otto figli, il nuovo percorso di una famiglia afgana che il Comune ha deciso di accogliere nella propria città.

L’Amministrazione comunale, alla luce dei fatti accaduti a Kabul e nel territorio afgano, nella consapevolezza di non rimanere semplicemente nell’ottica dell’indifferenza e dell’indignazione, ma di fare la propria parte, ha infatti deciso di aderire alla Rete Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione del ministero dell’Interno per i richiedenti asilo e i rifugiati rivolto agli Enti locali, quale Ente partner del Comune di Centuripe, titolare del progetto, ospitandone sul proprio territorio un “ampliamento”, dedicato ai cittadini provenienti dall’Afghanistan.

“Troina – ha detto il sindaco Venezia dando il benvenuto ai nuovi arrivati – è storicamente un paese d’accoglienza e oggi ci permette di accogliervi con gioia. Ci auguriamo che inizi un cammino di inclusione e integrazione, perché anche la nostra città ha bisogno di avviare una nuova fase di contaminazione, per conoscere culture diverse e guardare al futuro con valori e principi che hanno guidato i nostri padri nel passato”.

Il Patto è il passaggio formale che sancisce la sottoscrizione e l’accettazione da parte dei beneficiari di quelli che sono i doveri, i diritti e le regole previsti dall’accoglienza Sai e l’avvio ufficiale del loro percorso d’integrazione. Il nucleo monoparentale afghano infatti, oltre a ricevere accoglienza materiale e a seguire corsi di lingua italiana, con il supporto dell’équipe multidisciplinare del Progetto, composta tra gli altri anche da psicologi e assistenti sociali, sarà accompagnato in un percorso di inclusione sociale, lavorativa, scolastica e formativa.

L’obiettivo proposto dal Sai è proprio quello di accompagnare i beneficiari verso la riconquista di una loro autonomia, ovvero di offrirgli, mediante il supporto di diverse professionalità, quanti più strumenti e conoscenze per vivere una cittadinanza piena, dignitosa e regolare.

Ad accogliere nel Palazzo municipale Tirna insieme ai suoi figli Mustafà, Hamasa, Arfan, Friddon, Fardin e i tre piccoli gemelli Zohra, Farzhad e Seyar, arrivati a Troina il 19 maggio scorso, l’assessore alle Politiche sociali Silvana Romano: “Siamo contenti e orgogliosi – ha detto – di accogliervi nella nostra comunità. Questo è un Progetto in cui abbiamo creduto e crediamo tanto, che grazie alla sinergia con il Comune di Centuripe e la cooperativa Iblea Servizi territoriali finalmente vede la luce e, sono certa, darà i suoi ottimi frutti. Ci auguriamo che possiate trovarvi bene nella nostra comunità e magari che, un giorno, possiate decidere di rimanerci per sempre”.

Presenti nell’Aula consiliare anche il responsabile del Progetto del Comune di Centuripe, Giuseppe Saccone, il presidente della cooperativa Iblea Servizi Territoriali, Ente attuatore del Progetto, Salvatore Cappellano, il responsabile territoriale Uccio Muratore e l’équipe del Progetto, in gran parte composta da giovani professionisti troinesi.

“Conosco la Città di Troina – ha affermato Cappellano – come una realtà virtuosa e un modello, in diversi ambiti, positivo. La nostra cooperativa è orgogliosa che anche questo territorio abbia deciso di dare ospitalità a uno dei nostri progetti di accoglienza integrata. Sicuramente la nostra équipe troinese troverà, nell’intera comunità, quella complicità necessaria per fare buona accoglienza e realizzare, per i beneficiari, una sana integrazione”.

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