Per far fronte a un eventuale picco di contagi: incremento di posti letto e reclutamento personale. Interessati i presidi ospedalieri di Avola, Lentini, Siracusa, Noto, Augusta
SIRACUSA – “Per far fronte a un eventuale, futuro picco dei contagi, si sta procedendo alla ramificazione di una rete dedicata al Covid-19, così come disposto dal governo Musumeci anche in provincia di Siracusa”.
Lo ha detto la deputata regionale, Rossana Cannata. Nella provincia aretusea, infatti, si sta provvedendo al reclutamento di personale, e all’incremento di attrezzature e posti letto.
Saranno implementati i posti di rianimazione presenti nei presidi ospedalieri di Avola, Lentini e Siracusa. In quest’ultimo si sta già allestendo il padiglione distaccato interamente dedicato ai pazienti Covid-19. Nei locali in disuso dei presidi di Augusta e di Noto si sta procedendo ad individuare dei Covid center destinati a due diverse tipologie di pazienti: con sintomatologia meno acuta oppure più critica e che di conseguenza necessitano di assistenza con ventilatore e monitor. Riguardo il Trigona di Noto, il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, ha detto: “Con la stessa logica degli altri ospedali della provincia, i 36 posti letto previsti all’ospedale di Noto saranno attivati man mano che se ne manifestasse la non auspicata necessità mentre sono in fase di attivazione due posti di terapia intensiva. E’ovvio che per disposizioni nazionali e regionali alcune attività vengono sospese per potere andare incontro al contrasto della patologia più pericolosa”.
Stessa cosa dicasi per il Muscatello di Augusta dove sono state sospese le attività della Chirurgia, per trasformarla in reparto dedicato ai ricoveri per Covid-19 meno gravi con 14 posti letto. Pertanto gli interventi chirurgici urgenti saranno effettuati presso l’ospedale di Lentini. Timori per la trasformazione del Muscatello in Covid Hospital sono stati espressi dal Coordinamento unico: Azione – Facciamo Squadra; Collettivo spontaneo DiEM25 Augusta1; Democratici per Augusta; Leu-Art.1; Italia Viva. In una nota il Coordinamento afferma: “Poichè i protocolli sanitari di decontaminazione di un Covid Hospital ci appaiono incompatibili con la coesistenza delle inderogabili funzioni dell’ospedale Muscatello quale presidio di zona per i rischi ambientali da incidenti industriali del polo petrolchimico siracusano, invitiamo il Presidente Musumeci, l’Assessore Razza, il Direttore Ficarra a voler con urgenza considerare altre strutture sanitarie, anche private, così come previsto dall’accordo tra assessorato regionale alla Salute e Aiop Sicilia, siglato lunedì 16 Marzo. Invitiamo quindi a revocare eventuali provvedimenti incompatibili con la destinazione attuale del nosocomio, che attende piuttosto l’effettiva apertura del più volte annunciato reparto di Onco-ematologia.
Invitiamo le amministrazioni Comunali di Augusta, Melilli, Priolo e Sortino, a voler intraprendere ogni azione politica, al fine di giungere all’annullamento di effetti deleteri di questa scelta inopportuna e imprudente anche dal punto di vista ambientale. Interroghiamo il Sindaco e la Giunta comunale di Augusta per conoscere, mediante risposta scritta urgente: 1) dove scaricherebbero i reflui ospedalieri “infettivi” da Covid-19 e se già adesso si scarichi a mare 2) se l’Amministrazione comunale è stata messa a conoscenza della eventuale scelta di riconversione da parte dell’Asp e cosa abbia risposto”.