Il presidente del Comitato Pendolari Siciliani, Giosuè Malaponti, interviene al QdS dopo la notizia della riduzione dei treni fra Catania, Enna e Caltanissetta.
“Non eravamo a conoscenza di questo ridimensionamento delle corse dei treni fra Catania, Enna e Caltanissetta. Lo abbiamo saputo grazie alla segnalazione di un pendolare che viaggia da Enna a Catania e che ci ha mandato una mail facendo un po’ il punto della situazione e debbo dire che da parte nostra abbiamo immediatamente trasmesso la segnalazione al Dipartimento Trasporti della Regione, oltre che all’Assessorato Regionale ai Trasporti e alla direzione di Trenitalia. Chiediamo di conoscere le motivazioni che hanno portato a questa decisione”.
Questo il commento piuttosto basito del presidente del Comitato Pendolari Siciliani, Giosuè Malaponti, intervenuto al Qds.it. La decisione di diminuire le corse dei treni tra Catania, Enna e Caltanissetta ha scatenato non poche polemiche, proprio in un momento in cui sull’Isola si pensa più di mai alla crescita infrastrutturale.
Il ridimensionamento delle corse dei treni e i disagi in Sicilia
Il deputato del Movimento per l’Autonomia, Giuseppe Lombardo, ha dichiarato di aver depositato un’interrogazione parlamentare al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e all’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Aricò. In essa si evidenziano in primis i disagi causati a lavoratori, studenti e pendolari, ma soprattutto come questa decisione rappresenti un macigno per un contesto già caratterizzato da infrastrutture ferroviarie obsolete e insufficienti.
La ragione si deve per forza scoprire, in quanto “si stanno creando disagi – prosegue Malaponti – per chi aveva l’opportunità di viaggiare in più orari durante la settimana. Si penalizza la tratta Catania-Palermo, passando per Enna e Caltanissetta, chiusa da marzo del 2023. Un ulteriore danno per il trasporto ferroviario, considerando il fatto che da Catania si va in bus fino a Dittaino o Enna per poi proseguire in treno”.
La soluzione
I modi per capire le ragioni del problema ci sono: “si deve creare un tavolo – aggiunge Malaponti – e dire se l’idea è quella di ridimensionare il servizio treni e pensare alle fasce orarie con più o meno traffico di viaggiatori. La Regione paga il servizio mentre Trenitalia lo gestisce, quindi si deve parlare con la Regione per capire il tutto. Quando abbiamo scoperto la chiusura della tratta Catania-Palermo per via dei lavori tra Bicocca, Catenanuova e i vari lotti, abbiamo pensato che da marzo a giugno 2023 si poteva valutare la frequentazione, che nel caso non ci fosse stata si poteva pensare direttamente di chiudere il servizio bus perché chi deve andare a Palermo non va ad affrontare quattro ore e mezzo di viaggio. La Regione ha voluto mantenere questo tipo di servizio per oltre un anno e mezzo e ora non si capisce perché ha ritenuto opportuno decurtare le corse”.
“Nessun dialogo con l’assessore Aricò”
Le richieste da chi rappresenta i pendolari della nostra Isola certamente non mancano. Inoltre, secondo Malaponti, con l’attuale assessore regionale ai Trasporti il dialogo fino a ora non c’è mai stato.
“Quello che chiediamo – conclude Malaponti – è di rivedere questo ridimensionamento delle corse dei treni, capire gli orari delle corse da mantenere per creare minor disservizio e disagio a chi per un anno e mezzo ha avuto la possibilità di potersi spostare tra Caltanissetta, Enna e Catania. Da quando si è insediato il nuovo assessore non abbiamo visto nemmeno un incontro al Dipartimento Trasporti della Regione. Prima, invece, almeno due incontri all’anno venivano effettuati e all’inizio di ogni anno veniva fatto un tavolo tecnico dove ogni rappresentante dei pendolari per le tratte presentava proposte, che nell’arco di una settimana o un mese venivano vagliate e si avevano così delle risposte”.
“Presumo che le disposizioni partano dalla Regione e non so cosa si siano detti con Trenitalia. Non bisogna aspettare le feste, poter dare una risposta almeno prima di Natale è una cosa dovuta. Prima della ripresa della scuola possono rivedere le corse a seconda del traffico di passeggeri. Il signore che ha segnalato il tutto, che è un insegnante, ha mandato una mail al nostro forum lo scorso 16 dicembre e ha raccontato che un funzionario della stazione di Catania gli ha per giunta detto che chi deve andare a Palermo da Catania può fare il giro da Messina. Aricò deve dare una spiegazione alla gente che prima aveva un servizio che oggi invece non ha più”.