Un affare da decine di milioni di euro: gli uffici comunali sarebbero in procinto di completare il capitolato. Intanto il sindaco ha prorogato fino al 31 marzo il contratto con l’impresa “Tekra”
ACIREALE – Tornano a riaccendersi i riflettori su Acireale in materia di rifiuti. Nella città dei cento campanili, è scattato da qualche settimana il conto alla rovescia verso la nuova gara d’appalto per l’affidamento del servizio per i prossimi sette anni. Un affare del valore di diverse decine di milioni di euro che, tanto per l’importo quanto per la materia in ballo, è destinato a restare in cima all’agenda della giunta guidata dal sindaco Roberto Barbagallo.
In attesa della gara proroga per sei mesi del contratto con la Tekra
Quanto, però, bisognerà attendere prima dell’individuazione del soggetto che andrà a prendere il posto della Tekra, la società che dal 2016 opera ad Acireale, non è possibile dirlo: stando a quanto risulta al QdS, il capitolato d’appalto è già in fase di completamento da parte degli uffici comunali ma per la gara – la cui espletazione spetterà alla Srr Catania Provincia Nord – mancano ancora diversi passaggi. Consapevole di ciò, il primo cittadino già a fine settembre ha disposto la proroga per sei mesi del contratto con la Tekra: l’impresa campana è stata autorizzata a proseguire la raccolta dei rifiuti fino al 31 marzo del prossimo anno, con la possibilità, nel caso di una velocizzazione dell’iter di affidamento della nuova gara, di interrompere il rapporto prima della scadenza. La storia, tuttavia, tanto ad Acireale quanto in altre città, dice che spesso il ricorso alle proroghe non si esaurisce in una sola ordinanza.
Intanto, proprio sul prosieguo del servizio da parte della Tekra, nei giorni scorsi il consigliere comunale del Pd, Francesco Fichera, ha presentato un accesso agli atti per conoscere se le regole d’ingaggio tra il Comune e la società siano cambiate. La richiesta è arrivata in seguito ad alcuni interventi che hanno visto impegnati operai dell’impresa lungo la via Cristoforo Colombo, nel tratto che va da via Lazzaretto a via Loreto. Nello specifico, il personale in carico alla Tekra avrebbe eseguito operazioni di manutenzione del verde lungo lo spartitraffico. “Le attività compiute nei giorni 14 e 15 (ottobre, ndr) – si legge nel documento indirizzato da Fichera al primo cittadino e agli uffici comunali di competenza – non rientrano tra i servizi appaltati a Tekra”. Stando a quanto previsto dal codice degli appalti, la proroga concessa dal Comune dovrebbe prevedere il mantenimento delle stesse condizioni contrattuali stipulate in sede di gara. Per questo Fichera ha chiesto di sapere se esistono “eventuali ordini di servizio o redazioni di programmi di intervento rivolti a Tekra per l’esecuzione del lavoro”, specificando se lo stesso “rientra tra i servizi ordinari affidati a Tekra o trattasi invece di servizio aggiuntivo non compreso nel corrispettivo a carico del Comune di Acireale”.
Via libera all’accordo transattivo con la Senesi
Intanto, sempre sul fronte dei rifiuti, la giunta Barbagallo ha dato il via libera all’accordo transattivo con la Senesi, impresa marchigiana che, tra ottobre 2014 e fino a metà 2016, ha raccolto i rifiuti ad Acireale in virtù di una serie di ordinanze, poi oggetto di numerose proroghe, in attesa dello svolgimento della gara d’appalto da cui poi sarebbe uscita vincitrice la Tekra. Al centro della querelle tra Comune e Senesi ci sono numerose penali comminate dall’ente locale in seguito alla contestazione di presunte irregolarità nello svolgimento del servizio. Provvedimenti che, negli anni scorsi, sono stati tutti impugnati dalla società, prima davanti alla giustizia amministrativa e poi – una volta che la Cassazione ha stabilito la competenza della giustizia ordinaria – davanti alla sezione imprese del tribunale di Catania. Qui, per tre volte, i giudici hanno dato ragione alla Senesi, mentre altri due procedimenti restano pendenti.
Da parte del Comune, in un primo tempo, è stata presa la decisione di appellare le sentenze ma poi si è virato via via verso la possibilità di trovare un accordo tra le parti che, di fatto, avrebbe evitato all’ente di dover affrontare un esborso maggiore a quello già quantificato. La trattativa tra Comune e Senesi è andata avanti nel corso dei mesi, portando nelle settimane passate alla definizione dell’accordo, su cui ha dato il proprio bene stare anche il tribunale civile di Macerata presso cui è stata incardinata la procedura di concordato preventivo precedentemente proposta dall’impresa.
“La somma necessaria alla definizione del procedimento è pari ad 735.228,10 euro, di cui – si legge nella delibera di giunta – 628.595 a titolo di capitale relativo alle penali irrogate, ed euro 62.859,50 a titolo di Iva (nella misura del 10% sul predetto capitale)”. La cifra è comprensiva, infine, di quasi 44mila euro a titolo di spese legali a favore dell’avvocato che ha tutelato gli interessi della Senesi.