Rifiuti, Comuni etnei costretti all’export e i cittadini pagano - QdS

Rifiuti, Comuni etnei costretti all’export e i cittadini pagano

Chiara Borzi

Rifiuti, Comuni etnei costretti all’export e i cittadini pagano

martedì 23 Febbraio 2021

In una lettera alla Regione i sindaci del catanese, capitanati da Marco Rubino, che è anche vicepresidente della Srr, denunciano il rallentamento nel ritiro dell’organico e l’aggravio dei costi

Un problema ventennale mai risolto, denunciato annualmente dai Comuni coinvolti, come Sant’Agata Li Battiati: il rallentamento del ritiro dell’umido nelle zone della Ssr dell’area metropolitana di Catania. Un servizio che si riduce quasi allo zero in due periodi specifici dell’anno e continua a provocare disservizi, con un aumento dei costi che si tramuta in tasse da pagare per i cittadini.

Una nuova comunicazione alla Regione e all’Assessorato all’Energia è stata fatta in questi giorni dai sindaci soci della Ssr Catania area metropolitana, per comunicare l’impossibilità di conferire l’intero quantitativo di frazione organica esistente, servizio che doveva invece essere garantito stando alla nota dell’8 gennaio 2021, con la quale veniva comunicata l’aggiudicazione del servizio di affidamento dell’umido, con i nominativi dei soggetti affidatari.

Come di consueto in questo periodo gli impianti sono fermi, probabilmente per ragioni di manutenzione e smaltimento, ma questo – a detta dei sindaci – non è più accettabile né è sostenibile costringere le amministrazioni a conferire fuori Sicilia la frazione organica.

Tra i primi firmati c’è il sindaco di Sant’Agata Li Battiati Marco Rubino, che è anche vicepresidente della Srr. “Il problema persiste da oltre 10 anni e torna a manifestarsi puntualmente a ridosso del Santo Natale e l’estate. Comprendiamo le necessità degli impianti – spiega il primo cittadino – ma non può non esistere oggi un piano B che la Regione può attuare. Oggi siamo di nuovo costretti ad affidarci ad intermediari che smaltiranno fuori dalla nostra regione, questo comporta un costo extra che pagherà il cittadino, mortificando lo sforzo che le amministrazioni compiono per evitare un aumento dei costi per la gestione dei rifiuti”.

Manca una programmazione – spiega Marco Rubino -. Nel 2018 abbiamo riunito a Battiati i sindaci Srr per una prima riunione, ma ci ritroviamo sempre allo stesso punto. Tre settimane fa abbiamo ricevuto la visita del dirigente generale del dipartimento regionale acqua e rifiuti Calogero Foti, che prometteva di fare da intermediario con la piattaforma chiusa, e qualcosa si muoverà solo dopo quattro settimane. Il mancato conferimento dell’umido genera problemi precisi, come un addebito della spesa corrente da parte della Regione qualora la percentuali di differenziata dovesse scendere sotto il 65 per cento, un aumento della spesa da parte dell’amministrazione per provvedere allo smaltimento (noi abbiamo speso 20 mila euro e prevediamo altri esborsi) e quindi un aumento della Tari. Segnalo un altro problema – conclude il sindaco Marco Rubino – non abbiamo ancora ricevuto il fondo perequativo per le partite iva già approvato nella Finanziaria regionale 2020”.

Twitter: @ChiaraBorzi

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