Rifiuti, da Malta arriveranno in Sicilia oltre mille tonnellate di Raee

Rifiuti, da Malta arriveranno in Sicilia oltre mille tonnellate di Raee

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Rifiuti, da Malta arriveranno in Sicilia oltre mille tonnellate di Raee

Simone Olivelli  |
mercoledì 04 Settembre 2024

La Sicilia ospiterà i rifiuti provenienti da Malta. Dall'isola dei cavalieri partiranno oltre 1.000 tonnellate di Raee.

Per una volta, la rotta si invertirà. Nella Sicilia che da qualche anno si è abituata a portare all’estero la propria spazzatura, tra non molto arriveranno carichi di rifiuti prodotti all’estero. Ad autorizzare l’arrivo è stata la Regione con un decreto del tutto simile a quelli che periodicamente vengono emanati per evitare che l’isola – in una fase storica in cui lo spazio nelle discariche è inferiore rispetto al passato e l’idea di virare sui termovalorizzatori è ancora un progetto appena abbozzato sulla carta – sprofondi in altre crisi igienico-sanitarie.
In questo caso, però, sarà la Sicilia a ospitare rifiuti provenienti da fuori i confini nazionali: nello specifico da Malta. Dall’isola dei cavalieri partiranno oltre mille tonnellate di Raee, parte dei quali classificata come pericolosa.

Da La Valletta a Catania

Saranno la capitale maltese e il capoluogo etneo, i punti di esportazione e importazione dei carichi che viaggeranno a bordo di navi. L’autorizzazione rilasciata dal dipartimento regionale Rifiuti quantifica in 1200 tonnellate il carico complessivo che, dopo essere arrivato nel porto di Catania, verrà trasferito fino a Belpasso, nel sito di contrada Valcorrente di proprietà della Fg Recycling Sistems. Previste in totale 126 spedizioni.
I Raee arriveranno in Sicilia tramite la Electronic Products Ltd, mentre come soggetto produttore dei rifiuti è stato indicato la Weee Recycle 4U Ltd. Entrambe le società hanno sede a sede a Santa Venera, a Malta, e sono di proprietà di Charles e Doris Galea. Stando a quanto verificato dal Quotidiano di Sicilia, l’anno scorso la Electronic Products Ltd si era occupata di esportare rifiuti elettronici in Olanda.

Che tipo di rifiuti arriveranno

L’autorizzazione della Regione riguarda l’importazione di tre diverse tipologie di rifiuti: la prima, identificata con il codice 16 02 11, comprende apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, come per esempio condizionatori d’aria e frigoriferi; la seconda (codice 20 01 23) altri rifiuti contenenti componenti pericolosi come televisori e monitor a tubo catodico; infine la terza, rispondente al codice 20 01 34, che individua le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso che non contengono sostanze pericolose. Nel decreto, che dà il via libera alle spedizioni da Malta fino a maggio del prossimo anno, non è specificato come saranno ripartite fra le tre categorie le 1200 tonnellate che arriveranno in Sicilia.

La richiesta di ampliamento della Fg

Il sito di destinazione dei rifiuti è uno di quelli più noti nella Sicilia orientale quando si parla di rifiuti elettrici ed elettronici. L’impianto della società della proprietà della famiglia Failla ha ottenuto le autorizzazioni dalla Regione negli anni Duemila e oggi si estende su una superficie di circa 30mila metri quadrati. Proprio in questi mesi al vaglio della Regione c’è la richiesta di un ampliamento dell’area. Il progetto prevede l’annessione di due particelle catastali al momento destinate a zona a verde agricolo.

Ottenuta la variante urbanistica, le stesse verrebbero utilizzate per la messa in riserva e il trattamento dei rifiuti sia pericolosi che non; in modo tale – si legge in una delle relazioni che accompagnano il progetto – da consentire “una migliore distribuzione degli spazi dedicati allo stoccaggio dei rifiuti, finalizzata ad una migliore ed efficace attività imprenditoriale”. L’istanza presentata a Palermo include la rinuncia all’attività di demolizione auto attualmente autorizzata alla Fg.

A variare sarebbe anche il quantitativo dei rifiuti in ingresso: per quelli pericolosi si passerebbe dalle poco meno di 30mila tonnellate annuali attualmente autorizzate a 40mila tonnellate, mentre quelli non pericolosi, che al momento superano le 50mila tonnellate, salirebbero a 80mila.

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