Altri 90mila metri cubi da riempire di spazzatura. È lo spazio che Oikos punta a utilizzare all’interno della discarica di Valanghe d’Inverno, a Motta Sant’Anastasia e a pochi chilometri da Misterbianco.
Il proposito è al centro di un’istanza presentata a inizio mese alla Regione per chiedere una valutazione preliminare al progetto di nuova configurazione del sito di abbancamento che più di ogni altro ha fatto discutere negli ultimi anni in Sicilia, finendo al centro di processi penali e amministrativi che ne hanno messo in discussione la sua legittimità sia da un punto di vista operativo che di autorizzazioni.
Per ultimo è stato il Cga a revocare una precedente sentenza con cui erano stati annullati i nulla osta in mano alla società della famiglia Proto. Un pronunciamento che nel 2023 aveva portato gli ambientalisti a pensare di avere vinto la lunga battaglia per la chiusura della discarica e che invece di fatto ha visto sospendere i conferimenti di rifiuti soltanto per qualche mese.
Adesso Oikos, che alla Regione ha già presentato un progetto per rilanciare gli impianti presenti nella vicina discarica di Tiritì, da anni chiusa, fa leva su un altro pronunciamento della giustizia amministrativa per rilanciare le attività di Valanghe d’Inverno.
Rifiuti, Oikos chiede altro spazio per la discarica Valanga d’Inverno: la sentenza del Consiglio di Stato
All’origine della richiesta di Oikos c’è una sentenza emessa dal Consiglio di Stato – organo di secondo grado nella giustizia amministrativa, che in Sicilia è sostituito dal Cga – l’11 ottobre 2024. La causa vedeva contrapposti la Provincia di Brescia e la Systema Ambiente, società che gestisce la discarica di Montichiari. Al centro della querelle è finito il calcolo della volumetria disponibile per depositare i rifiuti.
“La sentenza del Consiglio di Stato ha sancito – si legge nei documenti presentati da Oikos alla Regione – che il materiale utilizzato per la copertura giornaliera o per infrastrutture (argini di contenimento, strade, ecc…) a servizio della discarica non deve essere computato ai fini del raggiungimento della volumetria complessiva di soli rifiuti che è possibile conferire in discarica”. Assunto che ha portato la società dei Proto ad affidare un incarico a un professionista per capire quale sia a Valanghe d’Inverno “il volume dei soli rifiuti effettivamente abbancati e, contestualmente, il volume del materiale inerte utilizzato in discarica, sia come materiale di ricoprimento che come materiale per le opere civili di servizio”.
Cosa emerge dai calcoli
Stando alla relazione presentata dall’impresa e che adesso dovrà essere valutata dalla commissione tecnico-specialistica che alla Regione si occupa di valutazioni ambientali, nella discarica di Motta dall’inizio delle attività e fino al 16 marzo scorso sono stati utilizzati 545.222 metri cubi di materiali per effettuare coperture giornaliere dei rifiuti, a cui vanno aggiunti 57mila metri cubi di materiale usato per realizzare argini di contenimento e strade.
I rifiuti abbancati, invece, avrebbero occupato uno spazio pari a 2.046.468 metri cubi. “Ciò considerato, tenuto conto che il gestore è stato autorizzato a conferire in discarica 2.538.575 metri cubi, è possibile ancora conferire in discarica, alla luce dei principi chiariti dalla sentenza, 492.107 metri cubi”.
La proposta di Oikos, tuttavia, è al ribasso: abbancare rifiuti per soli 90mila metri cubi. Il motivo, spiega l’azienda, sta nel fatto che utilizzare tutto il volume residuo rimanendo fedeli alla planimetria approvata comporterebbe una modifica della quota finale di abbancamento, con i rifiuti che supererebbero il fronte montuoso.
“Al fine di non modificare la percezione visiva del paesaggio – si legge – la Oikos ha intenzione di rimodulare la conformazione planoaltimetrica dei gradoni più a monte, limitandosi al raggiungimento, con il capping finale, della quota del versante sul quale si appoggia la discarica”. Scendendo più nel dettaglio, il progetto prevede “una nuova configurazione del corpo discarica con nuovo abbancamento nella parte nord-est del corpo discarica, interessando i gradoni posti più a monte. Il nuovo abbancamento – si legge nella relazione – occuperebbe un’area di circa 17mila metri quadrati”.
Rispetto a quanto autorizzato in passato la quota di abbancamento passerebbe da 237 a 243 metri. Sei metri in più che per Oikos non comporterebbero conseguenze particolari: “La quota di capping finale (e quindi la quota di abbancamento rifiuti) non supera mai la quota del crinale a cui si appoggia la discarica, pertanto l’impatto visivo risulta limitato”.
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