Riforma fiscale, riapprovato decreto su riscossione e via libera preliminare a tre Testi unici: le novità - QdS

Riforma fiscale, riapprovato decreto su riscossione e via libera preliminare a tre Testi unici: le novità

Salvatore Forastieri

Riforma fiscale, riapprovato decreto su riscossione e via libera preliminare a tre Testi unici: le novità

giovedì 25 Luglio 2024

Dalla normativa sul contenzioso alle sanzioni tributarie penali e amministrative, prosegue la “rivoluzione” del Governo

ROMA – Con il comunicato stampa n. 89 del 22 luglio 2024, il Consiglio dei Ministri ha reso noti i lavori svolti nel corso della riunione avvenuta lo stesso giorno alle ore 17,45 sulla riforma fiscale.

Più in particolare, come risulta dal suddetto comunicato, e per quanto riguarda la riforma tributaria, il Governo ha approvato per la seconda volta, ancora una volta in via definitiva, il Decreto legislativo riguardante la riforma della riscossione, nonché, in via preliminare, tre Testi Unici (dei nove offerti in consultazione pubblica entro il 23 maggio scorso), e più precisamente quello riguardante la normativa sul contenzioso, un altro riguardante le sanzioni tributarie penali ed amministrative, e un altro ancora riguardante i tributi erariali minori.

La riforma del Sistema nazionale della riscossione dei tributi

Per quanto riguarda il decreto sulla riforma del Sistema nazionale della riscossione dei tributi, la nuova approvazione si è resa necessaria per cancellare dal precedente testo l’allora prevista possibilità della cartolarizzazione dei crediti erariali ritenuti inesigibili (e per questo riconsegnati all’Ente che glieli aveva affidati) tramite affidamento degli stessi a società specializzate. Tale procedura, bocciata dalla Ragioneria Generale dello Stato ed ora cancellata dal nuovo testo di decreto legislativo, comportava, infatti, un onere finanziario (la rinuncia ad una parte del credito) che non trovava copertura in bilancio.

Conseguentemente, le sole possibilità per la riscossione coattiva dei crediti di difficile esazione restano quella eseguita direttamente dall’Ente creditore, quella affidata all’Agenzia delle Entrate Riscossione e infine quelle affidata ad altro ente privato che svolge attività di riscossione. Resta immutata la parte più importante del provvedimento, ossia il nuovo sistema di dilazione dei debiti erariali e la previsione, dal gennaio 2025, del “discarico automatico” dei carichi non riscossi entro 5 anni.

Le Sanzioni Tributarie, amministrative e penali

Altro decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri, però in via preliminare, riguarda le Sanzioni Tributarie, amministrative e penali.

Un decreto, composto da 103 articoli, che persegue principalmente la finalità di una puntuale individuazione delle norme vigenti, organizzandole per settori omogenei, anche mediante l’aggiornamento e la coordinazione di tutte le disposizioni attualmente in vigore, il recepimento della normativa Ue, il loro efficace coordinamento e l’abrogazione di quelle non più attuali e raccoglie i principi generali e le disposizioni sanzionatorie contenuti nei decreti legislativi 18 dicembre 1997, n. 471 e n. 472, in materia di imposte dirette, imposta sul valore aggiunto e riscossione, imposte di registro, ipotecaria, catastale, successioni, donazioni, bollo, concessione governativa, assicurazioni private e contratti vitalizi, imposta sugli intrattenimenti, canone Rai, nonché quelle penali in materia di cui al decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74.

Un altro decreto legislativo approvato pure in via preliminare lo scorso 22 luglio è quello contiene il Testo Unico riguardante i Tributi Erariali minori.

Il testo, composto da 100 articoli, persegue la finalità della ricognizione di tutte le norme vigenti in materia ( imposta sugli intrattenimenti, imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e l’imposta sugli aeromobili privati, imposta sul valore degli immobili all’estero – Ivie, imposta sulle transazioni finanziarie – Tobin Tax, abbonamento alle radioaudizioni – canone Rai, imposta sui servizi digitali, tasse sulle concessioni governative, tributi e diritti speciali) organizzandole nel settore di rispettiva competenza.

Terzo Testo unico sulla Giustizia Tributaria

Il terzo Testo Unico oggetto di approvazione preliminare del Consiglio deli Ministri del 22 luglio scorso è quello riguardante la Giustizia Tributaria.

Il testo si compone di due Parti riguardanti l’ordinamento della giurisdizione tributaria e le disposizioni sul processo tributario. La Parte I, Titolo I, ripropone il Titolo I del decreto legislativo n. 545 del 1992; con riguardo alla funzione giurisdizionale tributaria, è stato definito che la stessa è esercitata dai magistrati tributari assunti con concorso pubblico e dai giudici tributari iscritti nel ruolo unico nazionale tenuto dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.

La Parte II è suddivisa in 3 Titoli. I Titoli I e II ripropongono i pari Titoli del decreto legislativo n. 546 del 1992. Il Titolo III contiene le disposizioni finali, ovvero quelle abrogate in quanto riprese nel corpus della proposta di testo unico. Infine, l’articolo 131 prevede che le disposizioni si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2026.

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