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Giustizia, Cdm approva riforma. Via l’abuso d’ufficio, Nordio: “Spiace che Berlusconi non abbia visto”

Giustizia, Cdm approva riforma. Via l’abuso d’ufficio, Nordio: “Spiace che Berlusconi non abbia visto”
palazzo chigi

Approvata nelle scorse ore in Cdm la riforma della giustizia. Tra i passaggi più controversi la cancellazione dell’abuso d’ufficio. Nordio: “Peccato che Berlusconi non abbia potuto assistere”.

Via libera nella serata di giovedì 15 giugno in Consiglio dei ministri al disegno di Legge Nordio denominato “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario”.

Tra le misure approvate e contenute all’interno del ddl presentato dal guardasigilli Carlo Nordio spiccano la cancellazione del reato di abuso d’ufficio, la modifica al traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni a tutela di terzi non coinvolti nelle indagini, l’applicazione di maggiori garanzie agli indagati in materia di custodia cautelare e la riduzione del potere dei pubblici ministeri in fase di ricorso in appello.

Giustizia, un riforma nel nome di Berlusconi

Il disegno di legge presenta molte delle modifiche volute in questi anni dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scomparso soltanto pochi giorni fa all’età di 86 anni. E proprio al Cavaliere il guardasigilli Nordio ha voluto “dedicare” l’approvazione della riforma, dispiacendosi per il fatto che l’ex premier non abbia potuto vederne il varo.

“Riforme come quelle che oggi sono state proposte e approvate in Consiglio dei ministri non si improvvisano in due giorni e nemmeno in due settimane. Sono frutto di sei mesi di lavoro di uno staff estremamente preparato del nostro Ministero ed erano state già calendarizzate e concordate con la Presidenza del Consiglio già un paio di mesi fa. La sorte ha voluto che coincidessero con questo evento luttuoso“, ha voluto precisare Nordio in conferenza stampa.

“Questo – ha proseguito il guardasigilli – è l’unico rammarico che possiamo avere, per il fatto, appunto, che una persona di grande spessore politico che ha segnato la storia del Paese non abbia potuto assistere al primo dei tanti passaggi che avremo per realizzare la ‘giustizia giusta’”. Il decreto di legge, prima della sua definitiva approvazione in Parlamento, potrà comunque subire delle modifiche o variazioni.

Giustizia, cosa prevede l’abuso d’ufficio che sarà cancellato

Uno degli articoli più contestati del testo sulla riforma della giustizia voluta dal Governo Meloni è certamente quello che tratta la cancellazione del reato di abuso d’ufficio. Viene quindi eliminato quanto previsto dall’articolo 323 del codice penale e che si concretizza quando un “pubblico ufficiale” o un “incaricato di un pubblico servizio” procura ” a sé o ad altri un ingiusto vantaggio non patrimoniale” o “arreca ad altri un danno ingiusto”.

Fino a oggi, l’abuso d’ufficio prevede una pena da uno a quattro anni di reclusione e può essere incrementata “nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità”.

Il reato può essere commesso “in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità” e “omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto”.

Giustizia, Nordio: “Serve trasformazione del sistema”

Altri punti della riforma della giustizia che hanno già sollevato diverse critiche sono quelli relativi alla stretta sull’azione dei pm di ricorrere in appello contro le sentenze di assoluzione e al divieto di pubblicazione, da parte della stampa, di intercettazioni.

“Siamo intervenuti sulle intercettazioni, non come vorremmo, ma come faremo, perché una radicale trasformazione di questo sistema, che ha raggiunto livelli quasi di imbarbarimento, presuppone e postula una rivoluzione nel codice di procedura penale”, ha spiegato Nordio.

“Siamo intervenuti nel settore più sensibile, dove era possibile intervenire, appunto in via d’urgenza per tutelare il terzo, cioè per tutelare quelle terze persone che, a loro insaputa, vengono citate nelle conversazioni di persone intercettate. Siamo intervenuti sulla custodia cautelare, il carcere deve essere l’eccezione dell’eccezione“, ha spiegato il guardasigilli.

Schlein: “No all’abrogazione dell’abuso d’ufficio”

Contro la riforma della giustizia insorgono le opposizioni. Critica la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein: “Penso che la montagna abbia partorito un topolino, rispetto agli annunci. Sull’abuso d’ufficio noi non siamo per l’abrogazione“.

“Siamo sicuramente disponibili al confronto su una riforma che possa delineare meglio la fattispecie ed evitare anche degli effetti distorsivi. Però non l’abrogazione, perché si porrebbe anche in contrasto con gli impegni internazionali e la discussione sulla direttiva europea che si sta per approvare contro la corruzione che chiede a tutti gli stati membri comunque di avere una simile fattispecie”.

Conte: “Con riforma nuovi spazi di impunità”

La riforma introdurrà nuovi spazi di impunità, indebolendo i presidi contro la corruzione, oltre a colpire il diritto all’informazione”, ha tuonato l’ex presidente del Consiglio e attuale presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

“Abolendo l’abuso d’ufficio e limitando altri strumenti contro il malaffare si dimostra di non avere a cuore la tutela della legalità e del diritto alla giustizia. E tutto questo viene realizzato cavalcando l’onda emotiva della morte di Berlusconi, anzi, come esplicitamente dichiarato da alcuni esponenti di Governo, per omaggiarne la memoria”, ha aggiunto l’ex premier.

Foto di repertorio