Risarcimento a studenti per accesso ritardato a facoltà medicina - QdS

Risarcimento a studenti per accesso ritardato a facoltà medicina

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Risarcimento a studenti per accesso ritardato a facoltà medicina

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martedì 23 Febbraio 2021

Pronuncia della Corte d'Appello di Roma che ha riconosciuto, applicando la legge Pinto, un risarcimento per l'eccessiva durata del processo per l'accesso alla facoltà a numero chiuso

Un punto fermo e importante è la recente pronuncia della Corte d’Appello di Roma che ha riconosciuto, applicando la legge Pinto, un risarcimento per l’eccessiva durata del processo in merito all’accesso alle facoltà a numero chiuso.

Calogero Leanza e Francesco Mobilia

Il ricorso è stato presentato
dagli avvocati messinesi Calogero Leanza e Francesco Mobilia, i quali hanno chiesto
alla Pubblica Amministrazione un risarcimento da corrispondere in favore di
alcuni ex studenti universitari che nel 2013 avevano proposto ricorso per
l’accesso alla facoltà di Medicina ed altri corsi di laurea a numero chiuso.

La vicenda nasce quindi sette anni fa, un lasso temporale
abnorme che ha profondamente inciso sulla serenità degli studenti stessi che,
seppur ammessi alla facoltà in via cautelare e provvisoria, non avevano
certezze su quale sarebbe stato l’esito della loro carriera universitaria una
volta pronunciata la sentenza definitiva del Tar.

«È un’importante svolta che
accorda finalmente tutela a tutti quegli studenti che per troppi anni hanno
vissuto nel timore di vedere vanificato il loro percorso universitario – hanno
dichiarato i legali –  Si tratta di una
fondamentale svolta nel panorama giuridico che finalmente riconosce un ristoro
anche alle sofferenze cui sono esposti i ragazzi nel protrarsi di questi lunghi
giudizi. In questo senso risulta di massima rilevanza l’applicazione della L.
89/2001 (c.d. legge Pinto) grazie alla quale è possibile ottenere un
risarcimento al fine di controbilanciare, almeno in parte, l’annoso problema
delle lungaggini processuali che affligge il nostro sistema giudiziario:
esortiamo quindi tutti i ragazzi che abbiano avuto questo genere di disagio a
far valere i loro diritti».

Un lieto fine, quindi, dopo un percorso travagliato che
mette in luce, ancora una volta, la necessità di riformare la disciplina del
processo, con un deciso intervento sistematico da parte del legislatore, in
modo tale da garantire tempi brevi e risultati efficienti.

Sonia Sabatino

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