Rischi e opportunità dell’Intelligenza artificiale - QdS

Rischi e opportunità dell’Intelligenza artificiale

Rischi e opportunità dell’Intelligenza artificiale

Luca Zappalà  |
venerdì 18 Ottobre 2024

Mentre il mondo ammira le capacità dell’Ia nel creare saggi, programmare e comporre musica, gli hacker le usano per scopi sinistri

Al direttore e alla redazione del Quotidiano di Sicilia

Ho il piacere di condividere con voi e con i vostri lettori una riflessione sui pericoli della nuova Intelligenza artificiale generativa. Ottobre è il mese della consapevolezza sulla sicurezza informatica, il momento ideale per riflettere su una delle minacce più urgenti del mondo digitale: l’uso improprio dell’Intelligenza artificiale. Strumenti potenti come i modelli di linguaggio avanzati, tra cui Gpt-4, possono trasformare settori interi, ma nelle mani sbagliate, diventano armi potentissime per i cybercriminali. Dagli attacchi di phishing ai deepfake, l’Ia viene sfruttata per destabilizzare organizzazioni e individui. Siamo di fronte a una nuova frontiera nella sicurezza informatica, una corsa agli armamenti in cui non lottiamo solo contro hacker, ma anche contro macchine basate sull’Ia, capaci di adattarsi e innovare a velocità incredibili. L’Ia sta diventando un’arma nelle mani di criminali informatici.

Mentre il mondo ammira le capacità dell’Ia nel creare saggi, programmare e comporre musica, gli hacker le usano per scopi sinistri. La manipolazione elettorale, gli schemi di phishing e gli attacchi man-in-the-middle sono solo l’inizio di come l’Ia viene utilizzata impropriamente. I deepfake, video e audio iperrealistici creati grazie a questa tecnologia, rappresentano una delle minacce più inquietanti. Questi falsi vengono usati per screditare personaggi pubblici e diffondere disinformazione. Recenti deepfake riguardanti l’ex presidente Trump e la vicepresidentea Harris, hanno diffuso messaggi falsi con potenziali conseguenze gravi. Queste tecnologie minano la fiducia nel nostro ecosistema informativo. Oltre ai deepfake, l’Ia viene utilizzata per creare e-mail di phishing incredibilmente convincenti. In passato, le stesse erano facilmente riconoscibili per errori grammaticali e link sospetti. Oggi, gli hacker possono generare e-mail così sofisticate che sembrano scritte da alti dirigenti aziendali, convincendo i dipendenti a trasferire ingenti somme di denaro a conti fraudolenti. L’Ia permette anche di automatizzare e scalare gli attacchi. Strumenti di intelligenza artificiale possono analizzare basi di codice e infrastrutture alla velocità della luce, identificando vulnerabilità più velocemente di qualsiasi essere umano.

Negli attacchi ransomware, l’automazione basata sull’ia consente agli hacker di crittografare i dati più rapidamente di quanto i team di sicurezza possano reagire, lasciando le aziende bloccate fuori dai propri sistemi. Nonostante le minacce, l’Ia è anche la nostra arma più potente per difenderci. Proprio come gli hackerla usano per attaccare, possiamo usarla per difenderci dalle loro minacce. I sistemi di rilevamento delle minacce potenziati dall’Ia sono in grado di identificare le minacce in tempo reale, elaborando enormi quantità di dati in pochi secondi e riconoscendo modelli che segnalano attacchi imminenti. Diversamente dalle misure di sicurezza tradizionali, questi sistemi si adattano e apprendono, catturando minacce nuove e sconosciute. Gli agenti di monitoraggio automatizzati basati sull’Ia sfruttano l’apprendimento automatico per rilevare cambiamenti nel comportamento della rete, segnalando attività sospette prima che diventino attacchi a tutto campo. In un contesto in cui ritardi di pochi secondi possono essere devastanti, questi sistemi forniscono la velocità necessaria per rispondere prontamente.

L’Intelligenza artificiale analizza il comportamento dei dispositivi per individuare attacchi nuovi, basati su modelli anomali, bloccando le minacce prima che possano causare danni. Questo è particolarmente importante contro gli exploit zero-day, che sfruttano vulnerabilità sconosciute ai sistemi di sicurezza tradizionali. L’Ia è qui per restare e la sua influenza crescerà. I professionisti della sicurezza informatica devono accettare questa realtà e utilizzarla per difendersi dalle minacce. L’esperienza umana, combinata con la velocità e la precisione di questo strumento, può formare una difesa potente. La chiave è una vigilanza costante, innovazione e un impegno verso alti standard etici.

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