Una situazione che espone la popolazione e il territorio a rischi crescenti legati ad alluvioni e frane, in netto contrasto con gli obiettivi della direttiva 2007/60/CE sulla gestione del rischio.
L’europarlamentare siciliano Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea per fare luce “sull’inerzia decennale della Regione Siciliana nell’utilizzo dei fondi destinati alla mappatura dei rischi idraulici in 70 Comuni”. Una situazione che espone la popolazione e il territorio a rischi crescenti legati ad alluvioni e frane, in netto contrasto con gli obiettivi della direttiva 2007/60/CE sulla gestione del rischio di alluvioni.
Strumento fondamentale per prevenire tragedie
“Le mappe di pericolosità idraulica sono strumenti fondamentali per prevenire tragedie, eppure in Sicilia rimangono ferme al palo – dichiara Antoci – Questa inerzia è inaccettabile, soprattutto alla luce degli eventi climatici estremi sempre più frequenti. L’interrogazione vuole anche sottolineare la necessità di strumenti europei per una gestione più coordinata dei rischi naturali. È una questione di sicurezza pubblica e di responsabilità istituzionale. Non possiamo permettere che l’inerzia amministrativa continui a mettere a rischio vite umane e il nostro territorio”.