Rischio sismico, la provincia di Siracusa si prepara al cambio di Zona - QdS

Rischio sismico, la provincia di Siracusa si prepara al cambio di Zona

Rischio sismico, la provincia di Siracusa si prepara al cambio di Zona

mercoledì 16 Marzo 2022

La maggior parte dei Comuni aretusei è stata riclassificata e inserita in Zona 1: restano fuori solo Rosolini, Avola, Pachino e Portopalo. Dal sismabonus alle nuove costruzioni: ecco cosa cambia

SIRACUSA – La maggior parte dei Comuni della provincia di Siracusa è entrata in Zona 1 nella classificazione sismica nazionale, la più alta in Italia. Infatti la Giunta regionale, con la Deliberazione n. 81 del 24 febbraio 2022 “Aggiornamento della classificazione sismica del territorio regionale della Sicilia-Applicazione dei criteri dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 aprile 2006, n. 3519”, si è adeguata alla normativa nazionale.

L’aggiornamento della classificazione sismica del territorio della Regione Siciliana è stata predisposta dal Dipartimento regionale della Protezione civile in collaborazione con alcuni Ordini professionali.

Restano in Zona 2 solo i Comuni di Rosolini, Avola, Pachino e Portopalo di Capo Passero. La notizia è stata resa nota dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa nonché coordinatore della Rete delle professioni, Sebastiano Floridia, che ha lanciato un appello alle istituzioni per un cambio culturale nell’approccio al fenomeno e farsi trovare pronti in caso di un evento sismico.

“Le Amministrazioni devono attrezzarsi, sotto l’aspetto organizzativo e culturale, per affrontare il problema qualora dovesse presentarsi – ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa – . Tanto per intenderci, la popolazione deve sapere quali e dove sono i Centri di raccolta, i comportamenti e le procedure da tenere in caso di sisma”.

“Grazie al contributo della Consulta dell’Ordine degli Ingegneri di Sicilia, dell’Ordine di Caltanissetta e dell’Ordine di Agrigento, che avevano grosse criticità di classificazione – ha proseguito Sebastiano Floridia – nel loro territorio, è stato aperto un canale con il Dipartimento di Protezione civile Regionale, con il contributo determinante dell’ingegner Salvo Cocina. Questo studio ha permesso di redigere la nuova classificazione sismica del territorio. Un passaggio importante che ci porta nella zona più pericolosa della scala disponibile la cui probabilità che capiti un forte terremoto è alta. La più alta d’Italia”.

“Esistono tecnologie, nel comparto edile, in grado di reggere all’urto dei terremoti – ha concluso Floridia – . I professionisti, tra cui ingegneri, geologi, architetti e geometri, hanno le competenze e le risorse per progettare in Zona 1 senza problemi. È, però, indispensabile un cambio culturale che deve partire dalla scuola e dalla Protezione civile locale e regionale”.

Con l’entrata in Zona 1, i Comuni del siracusano, dal punto di vista fiscale, potranno accedere al Sismabonus, anche legato al Superbonus, per l’adeguamento sismico degli edifici. Inoltre tramite la zonizzazione vengono determinati i parametri, di cui si dovrà tenere conto, per la progettazione degli interventi strutturali e sismici e per la costruzione di nuovi edifici.

Il passaggio in Zona 1, inoltre, non fa altro che confermare le preoccupazioni da parte di diverse Associazioni ambientaliste, attive nel quadrilatero industriale Augusta-Melilli-Priolo-Siracusa, che da tempo paventano gli esiti che un forte terremoto potrebbe avere sui numerosi impianti a rischio di incidente rilevante presenti nell’area.

“Non bastando ciò, – ha commentato l’Associazione Decontaminazione Sicilia – si vogliono realizzare altri impianti, come il caso di un deposito di Gnl (Gas naturale liquefatto) all’interno della rada di Augusta, aggiungendo ulteriori criticità ad un area che di per sé ne presenta già tante”.

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